venerdì 24 giugno 2011
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E’ una festa che ricorda – in misura minore - il giovedi’ santo. La solennita’ del Corpus Domini a Gerusalemme si carica di tutto quel significato storico che la tradizione cristiana le ha attribuito, ed e’ stata  celebrata nella basilica del santo Sepolcro giovedi’ mattina dal vescovo ausiliare mons. Wiliam Shomali assieme a tanti frati e sacerdoti della citta’ santa. Piu’ di 3 ore scandite dalla recita delle lodi, dalla messa e infine dalla tradizionale processione che ha portato intorno all’edicola l’ostia consacrata. L’unica di precetto in tutto l’anno, voluta dalla Chiesa fin dal 1264.Le Letture della messa hanno ricordato come Dio abbia sempre nutrito il proprio popolo, quando e’ uscito dall’Egitto e gli ha dato la manna nel deserto, ma non di solo pane vive l’uomo e la festa di oggi ci ricorda con forza l’aspetto centrale che assume l’eucarestia nella vita di fede di ogni cristiano.“E’ un miracolo d’amore - ha ricordato Mons. Shomali nell’omelia - e  di fronte a questo grande mistero d'amore – continua il vescovo ausialiare - il nostro atteggiamento dovrebbe essere di gratitudine e di disponibilità a sacrificarsi per i nostri fratelli. Questo – conclude – è il significato delle parole che sentiamo in comunione.Un ricordo particolare anche a coloro che amministrano questo sacramento, i sacerdoti. Per tutti quelli presenti e per quelli di tutto il mondo Mons. Shomali ha invocato la benedezione di Dio, perche’ li renda santi, senza macchia e senza colpa. E perche’ trovino  nell’eucarestia la loro forza.
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