venerdì 29 maggio 2009
La «sfida» che attende nei prossimi anni l'Italia resta quella educativa, nella consapevolezza che «a differenza di quanto avviene in campo tecnico o economico, dove i progressi oggi possono sommarsi a quelli del passato, nell'ambito della formazione e della crescita morale delle persone non esiste una simile possibilità di accumulazione».
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«I vescovi hanno condiviso l’inderogabilità e l’urgenza di affrontare ed approfondire il tema educativo, come vera emergenza della nostra epoca, così come ci ha ricordato il Papa in diversi discorsi a Roma e anche altrove»: con queste parole il card. Angelo Bagnasco, presidente della Cei, ha confermato nella conferenza stampa conclusiva dei lavori dell’assemblea dei vescovi, la scelta dell’ «educazione» come tema per gli Orientamenti pastorali del prossimo decennio 2010-2020. «Questo tema si pone in continuità con quelli dei decenni scorsi – ha precisato – da ‘Evangelizzazione e sacramenti’ degli anni ’70, a ‘Comunione e comunità’ anni ’80, alla "testimonianza della carità" degli anni ’90 fino al "comunicare il Vangelo in un mondo che cambia" del primo decennio di questo secolo». Bagnasco ha anche sottolineato che il servizio del "Progetto Culturale" della Cei fornirà un proprio supporto alla elaborazione del tema, partendo da un “Rapporto-proposta” che è in fase avanzata di stesura e che sarà presentato nei prossimi mesi. USCIRE DALLA CRISI MIGLIORI DI PRIMA, PIU’ SOBRI E PIU’ SAGGI«Tutti ci auguriamo che i tempi di uscita dalla crisi economica siano i più rapidi possibile, come alcuni segni lasciano indicare. Questo non per tornare come prima, ma per essere meglio di prima, cioè più saggi e più sobri»: così il card. Angelo Bagnasco, presidente della Cei, ha risposto alle domande dei giornalisti circa i provvedimenti economici e la situazione del paese. «La crisi dovrebbe averci insegnato ad assumere stili di vita migliori, nel segno di una nuova sobrietà. Occorre ribadire, su questo tema, che la dottrina sociale della Chiesa indica nel valore della persona e nella sua dignità il centro di ogni riflessione e di ogni tipo di intervento. Pertanto i lavoratori non possono essere considerati, in questi tempi difficili, una "zavorra" di cui scaricarsi, perché ciò farebbe della persona un dato strumentale inaccettabile». Bagnasco ha quindi invitato le autorità a considerare interventi di sostegno e ammortizzatori sociali che allevino le condizioni dei lavoratori più in difficoltà, compresi i precari. L’INSEGNAMENTO DELLA CHIESA È OFFERTO A TUTTILa questione morale «non è un tema nuovo, perché parlare di etica significa parlare della ricaduta del Vangelo nei comportamenti concreti» di ogni persona. Ha ricordato questa mattina il card. Angelo Bagnasco. «Parlare di etica – ha detto il presidente della Cei, rispondendo a una domanda sulla questione morale e sulla coerenza dei politici – vale per qualsiasi persona. La nostra statura interiore dipende molto dall’impianto delle nostre convinzioni e dalla coerenza dei nostri comportamenti». E «ciò vale per tutti, sia per il credente sia per ogni persona». Infatti, «la coerenza dei comportamenti vale per tutti». Il «compito della Chiesa», ha aggiunto il cardinale, «è annunciare il Vangelo nella sua interezza sia sul piano dottrinale sia su quello morale. La Chiesa offre questo suo servizio a tutti coloro che vogliono ascoltarla. L’insegnamento della Chiesa è offerto a tutti».
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