giovedì 3 settembre 2020
Dopo l'invito del Pontefice, la Cei chiede "ai sacerdoti, ai religiosi, alle religiose e al popolo dei credenti di raccogliersi venerdì in un momento di preghiera che abbia a cuore il Paese dei cedri"
Il Papa con la bandiera del Libano all'udienza del 2 settembre

Il Papa con la bandiera del Libano all'udienza del 2 settembre - Ansa

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La Chiesa italiana aderisce all'invito di papa Francesco a vivere, venerdì, una giornata di preghiera e digiuno per il Libano. I Vescovi, "in comunione con la Chiesa universale, vogliono esprimere la vicinanza dell'Italia a una popolazione stremata e chiedono ai sacerdoti, ai religiosi, alle religiose e a tutto il popolo dei credenti di raccogliersi domani in un momento di preghiera che abbia a cuore il Paese dei cedri".

Una preghiera che, riprendendo le parole del Papa, annota la Cei, "vuole essere anche un invito alla perseveranza nella prova, un
incoraggiamento per tutti i libanesi a continuare a sperare e a ritrovare le forze e le energie necessarie per ripartire".

I Vescovi italiani sottolineano come "in un tempo in cui ovunque si fanno sempre più forti venti di intolleranza e di chiusura, pregare
per il Libano è un modo per ripensare a quanto ci sia bisogno di rispetto autentico e di costruzione di comunità in ogni luogo.
Facciamoci dunque costruttori di pace, perché 'per il bene stesso del Paese, ma anche del mondo, non possiamo permettere che questo patrimonio vada disperso'".

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