lunedì 10 marzo 2025
Ogni settimana uno spazio pensato per la riflessione personale con l'aiuto di testimoni della fede e maestri spirituale. Oggi il cardinale Martini sul male commesso dall'uomo contro l'uomo
Dare e ricevere perdono apre sempre scenari di luce

Dare e ricevere perdono apre sempre scenari di luce - ICP

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La fede ha una dimensione personale ma si fonda anche sulle relazioni. Per questo quando una persona fa bene il bene a migliorare è l’intera comunità. Al contrario il male penalizza, assieme a chi lo compie, quanti ne condividono il cammino. Le colpe, gli errori, i peccati hanno per così dire sempre una ricaduta collettiva rovinando o comunque rendendo più fragile il tessuto comunitario, dei rapporti interpersonali. Fortunatamente si può cambiare marcia e invertire la rotta. Il Signore, insegna la Chiesa, perdona sempre chi lo accosta purché si penta e sia disponibile a cercare con serietà la sua volontà. Facile, qualcuno dirà. In realtà non lo è per niente. Se, infatti, esiste una cosa complicata in questo mondo, è domandare e dare perdono. Non a caso, in questa preghiera, il cardinale Carlo Maria Martini (1927-2012) arcivescovo di Milano dal 1979 al 2002, invoca perdono non solo per sé ma anche per tutti coloro che non hanno la forza e il coraggio di chiederlo.

«Adorando insieme la croce, segno della nostra salvezza,
chiediamo umilmente perdono per noi,
per le colpe di cui noi ci siamo macchiati;
chiediamo perdono anche a nome di tutti coloro che non sono qui
e non sanno chiedere perdono al Signore per le loro colpe.
Essi non sanno di quanta gioia e di quanta pace
il loro cuore sarebbe pieno se sapessero farlo.
Chiediamo perdono a nome di tutta l'umanità,
del tanto male commesso dall'uomo contro l'uomo,
del tanto male commesso dall'uomo
contro il Figlio di Dio, contro il salvatore Gesù,
contro il profeta che portava parole di amore.
E mettiamo la nostra vita nelle mani del crocifisso
perché egli, redentore buono, redima e salvi il nostro mondo,
redima e salvi la nostra vita col conforto del suo perdono».


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