sabato 27 agosto 2022
Lo storico del Papato Agostino Paravicini Bagliani spiega come quel gesto la Bolla del Perdono dell'Aquila rappresentò il primo esempio di indulgenza plenaria nella storia della Chiesa
La Bolla del Perdono

La Bolla del Perdono - .

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«Il gesto di papa Francesco di recarsi oggi come semplice pellegrino all’Aquila e di presiedere il rito della Perdonanza Celestiniana rappresenta un omaggio indiretto a papa Celestino V che fu l’ideatore nella storia della Chiesa del primo esempio di indulgenza plenaria da celebrarsi annualmente».

È questo il parere dello storico del papato e presidente della SISMEL (Società internazionale per lo studio del Medioevo Latino) Agostino Paravicini Bagliani. Il medievista si sofferma anche sul dato singolare di questo appuntamento che da 728 anni, con qualche breve interruzione, si perpetua nella Basilica di Collemaggio a L’Aquila.

«L’evento affonda le sue radici nel 1294, quando Celestino V, al secolo un monaco eremita detto Pietro da Morrone, un mese dopo la sua solenne incoronazione a Papa avvenuta nel capoluogo abruzzese alla presenza di Carlo II d’Angiò e del figlio Carlo Martello, con la bolla Inter sanctorum omnia solemnia concesse l’indulgenza plenaria a quanti, “veramente pentiti e confessati”, si sarebbero recati nella Basilica di Santa Maria di Collemaggio “dai vespri della vigilia della festività di san Giovanni Battista (29 agosto) fino ai vespri immediatamente seguenti la festività”, ossia dalla sera del 28 agosto a quella del 30».

Un atto legislativo quello della Perdonanza, chiamata anche “Bolla del Perdono”, che rappresentò una vera novità nella storia delle indulgenze medievali. «Questo rito religioso – è l’argomentazione ­- può essere considerato il degno precursore del Giubileo istituito, solo sei anni dopo, nel 1300, da papa Bonifacio VIII». E annota un particolare: «Con la differenza che la Perdonanza avviene ogni anno mentre secondo papa Caetani il Giubileo avrebbe dovuto essere celebrato ogni cent’anni, ad ogni inizio di secolo. La Perdonanza è sopravvissuta fino ad oggi anche per il suo legame con la memoria, religiosa e civile del capoluogo abruzzese».

Papa Celestino V

Papa Celestino V - .

E aggiunge: «Certamente rimane l’atto che più simboleggia il breve pontificato di Celestino V. Anche perché il monaco eremita divenuto Papa ha voluto con la bolla della Perdonanza consegnare ai posteri il ricordo del suo pontificato, poiché il 29 agosto cade l’anniversario della sua incoronazione. Come se avesse già allora preconizzato la sua rinuncia al ministero petrino. Cosa che accadrà a Napoli pochi mesi dopo, il 13 dicembre 1294».

Secondo la tradizione la prima celebrazione della Perdonanza si svolse l’anno successivo quando Pietro da Morrone non era più Vescovo di Roma. «Anche questo aspetto deve essere sottolineato, annota lo studioso. Proprio dieci giorni prima della festa di San Giovanni Battista (29 agosto 1295) Papa Caetani decise infatti di annullare l’indulgenza celestiniana con bolla del 18 agosto 1295, condannandola con parole severe, e ingiungendo al vescovo dell’Aquila di consegnargli la bolla di originale, ordine che i fedeli, i monaci di Collemaggio e l’autorità civili non eseguirono, tanto è vero che questa celebre «Bolla del Perdono» è ancor oggi al centro delle celebrazioni della Perdonanza».

Di qui la riflessione finale dello storico del papato: «Seppur con caratteri e carismi diversi, quasi “antitetici” – proclamato santo nel 1313 Celestino V diventerà il papa angelico nella memoria storica, mentre quella di Bonifacio VIII rimase inesorabilmente legata al potere temporale e politico – questi due papi hanno dato vita alle due più importanti novità nel campo delle indulgenze che ancor oggi i fedeli celebrano, la Perdonanza aquilana e il primo Giubileo cristiano. Questo è un elemento che li accomuna e li fa ricordare come due grandi Papi del Medioevo».

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