giovedì 7 marzo 2013
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Preoccupati della possibilità che si possano verificare dei problemi con la riservatezza di questa fase di Sede vacante, i cardinali statunitensi ieri hanno cancellato la conferenza stampa che in questi primi giorni della settimana si era svolta alla fine dei lavori della Congregazione generale della mattina. Richiesto di commentare la decisione padre Federico Lombardi, gesuita, direttore della Sala Stampa della Santa Sede, non ha voluto esprimersi. Piuttosto ha precisato come dovrebbe venire interpretato più in generale il lavoro che sta svolgendo il Collegio cardinalizio nel suo complesso. «Non tocca a me dare indicazioni ai cardinali su come comportarsi. Non mi stupisce che nel continuare il cammino ci sia stata prima una condivisione e poi, sentendo le indicazioni del collegio, si sia messo a punto il modo migliore per intervenire».«Mi sembra chiaro – ha aggiunto – che il cammino del Collegio cardinalizio verso il Conclave è particolare. Non è un convegno o un Sinodo ma piuttosto è un cammino in cui il Collegio riflette insieme per decidere la direzione da prendere. In questo senso il cammino deve essere di riservatezza per tutelare la riflessione di ognuno». Il gruppo dei cardinali statunitensi ha comunque un coordinamento generale per quanto riguarda il rapporto con i media. Che avviene attraverso suor Mary Ann Walsh, direttore della comunicazione per la Conferenza episcopale statunitense. A Roma la religiosa si preoccupa di fare in modo che ci siano notizie e informazioni da far arrivare negli Stati Uniti, sia direttamente, sia attraverso i moltissimi giornalisti statunitensi che sono accreditati per seguire i lavori del Conclave. In un’intervista al «Tg2» la religiosa ha fatto presente che uno dei suoi compiti è di rispondere all’interesse dell’opinione pubblica, cattolica e non, degli Usa. Da qui le conferenze stampa degli ultimi giorni, prima della decisione di ieri. La religiosa in ogni caso tiene un suo blog su cui si possono leggere riflessioni e commenti sulla prima fase dei lavori della Sede vacante. Finora agli appuntamenti con la stampa, i briefing, hanno partecipato i cardinali Donald Wuerl e Francis George il primo giorno; martedì erano presenti i cardinali Sean O’Malley e Daniel Di Nardo. «Meglio parlare con la stampa che non parlarci», aveva rilevato il cardinale George. Di Nardo notava che «forse è più normale negli Stati Uniti che negli altri paesi, e poi è il modo per dire alle persone che seguono questi eventi, senza violare il giuramento, cosa facciamo ogni giorno e come procediamo».
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