giovedì 24 settembre 2020
Di recente il suo nome era stato tirato in ballo nell’ambito della controversa vicenda della compravendita di un immobile al centro di Londra. Accuse che aveva respinto con forza
Il cardinale Angelo Becciu

Il cardinale Angelo Becciu - Siciliani

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Un autentico fulmine a ciel sereno. Fuori, ma anche dentro le mura vaticane. Quando nelle redazioni arriva il comunicato della Sala Stampa della Santa Sede c’è chi non crede ai propri occhi. «Oggi, giovedì 24 settembre, il Santo Padre ha accettato la rinuncia dalla carica di prefetto della Congregazione delle cause dei santi e dai diritti connessi al cardinalato, presentata da sua eminenza il cardinale Giovanni Angelo Becciu». Tre righe secche, che però equivalgono a un’autentica bomba. Anche per la mancanza di motivazioni, che nessuno, al momento, conosce. Il tutto è comunque maturato nel corso di quella che l’agenzia Ansa definisce una «udienza choc». E il diretto interessato, avvicinato telefonicamente da alcuni giornalisti, si limita a un laconico «preferisco il silenzio», facendo solo trapelare uno stato d’animo molto amareggiato.

Nato a Pattada in provincia di Sassari, il 2 giugno 1948, il cardinale Giovanni Angelo Becciu, ha ricevuto l’ordinazione sacerdotale il 27 agosto 1972 dalle mani del vescovo Francesco Cogoni, vescovo di Ozieri, diocesi in cui è stato incardinato. Dopo essersi laureato in diritto canonico è entrato a far parte del servizio diplomatico della Santa Sede il 1º maggio 1984 prestando la sua opera per molti anni in varie nunziature apostoliche nel mondo. Il 15 ottobre 2001 papa Giovanni Paolo II lo ha nominato nunzio apostolico in Angola e arcivescovo titolare di Roselle. Il successivo 1º dicembre 2001 ha ricevuto a Pattada la consacrazione episcopale dalle mani del cardinale Angelo Sodano, allora segretario di Stato della Santa Sede.

Il 23 luglio 2009 papa Benedetto XVI lo ha trasferito alla nunziatura apostolica di Cuba. Ed è ancora papa Ratzinger che il 10 maggio 2011 lo nomina sostituto per gli affari generali della Segreteria di Stato. Un servizio prestigioso che manterrà anche con papa Francesco, il quale gli affiderà nel 2017 anche l’incarico di delegato speciale presso il Sovrano militare ordine di Malta per risolvere la crisi dell’Ordine (segno evidente della fiducia nutrita verso di lui). Infine nel maggio del 2018 arriva l’annuncio della porpora cardinalizia, la nomina a prefetto della Congregazione delle cause dei santi e dunque la cessazione da sostituto (rimarrà in carica fino al 29 giugno di quell’anno), iniziando il nuovo ministero il successivo 1° settembre.

Recentemente il suo nome era stato tirato in ballo nell’ambito della controversa vicenda della compravendita, da parte della Segreteria di Stato, di un immobile al centro di Londra, sulla quale è in corso una inchiesta della magistratura vaticana nella quale però Becciu non è indagato. Ieri sera, all’annuncio delle dimissioni, è perciò venuto spontaneo pensare a quell’affare, realizzatosi nel periodo in cui il cardinale era sostituto delle Segreteria di Stato. Becciu in proposito più volte ha difeso pubblicamente il proprio operato. In particolare il 29 ottobre 2019, dopo una dichiarazione del cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin, che aveva definito «piuttosto opaca» l’operazione immobiliare londinese, l’ex Sostituto aveva affermato: «Ho la coscienza a posto e so di aver agito sempre nell’interesse della Santa Sede e mai mio personale. Chi mi conosce da vicino lo può attestare».

Inoltre il porporato aveva respinto l’accusa, formulata da alcune ricostruzioni giornalistiche, di essere stato «dipinto come uno che ha giocato e manomesso i soldi dei poveri». «In Segreteria di Stato – spiegava Becciu – avevamo un fondo intitolato: “Soldi dei poveri”. E ai poveri venivano destinati. Se invece per soldi dei poveri ci si vuole riferire all’Obolo di San Pietro, dobbiamo chiarirci. L’Obolo non è soltanto per la carità del Papa ma anche il sostentamento del suo ministero pastorale». In un’altra dichiarazione, sempre Becciu aveva comunque assicurato che l’Obolo non era stato impiegato per quell’operazione. Facendo notare che l’immobile nel frattempo aveva moltiplicato il suo valore.

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