sabato 2 settembre 2017
Dalla conoscenza alla riconciliazione, il presidente della Cei in Germania per un viaggio ecumenico a tappe: «Grati al Signore per i grandi passi avanti compiuti fra cattolici e protestanti»
Il cardinale Bassetti nei luoghi di Lutero
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«Salga, salga con noi nel pullman». Il cardinale Gualtiero Bassetti prende sottobraccio il vescovo luterano di Berlino-Brandeburgo, Markus Dröge. E lo accompagna verso i primi posti. Viene in mente papa Francesco che con la Curia Romana lascia in autobus la Città del Vaticano per andare agli esercizi spirituali. Qui, invece, siamo a Berlino. Il luogo di partenza è la chiesa di St. Marien, sede della missione italiana cattolica nella capitale tedesca, dove il presidente della Cei ha appena celebrato la Messa che dà il via ufficiale al suo viaggio ecumenico in Germania.

L’occasione è quell'anniversario che marca la vita tedesca in questi mesi: i 500 anni della Riforma luterana. Dopo l’Eucaristia la meta è un ristorante in cui è già arrivato l’arcivescovo di Berlino, Heiner Koch. Per una cena che diventa un abbraccio concreto fra la Chiesa italiana e le comunità cristiane di Berlino. «Se non siamo amici fra noi, non possiamo essere discepoli del Signore», sorride il cardinale che è anche membro del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani. Perché il cammino verso la piena comunione è dialogo, confronto. E può passare anche da una «cena fraterna», come la definisce l’arcivescovo di Perugia-Città della Pieve. Un esempio di ecumenismo dal basso che è «imprescindibile», afferma Bassetti.


Il vescovo luterano illustra il volto cristiano della Germania, o meglio quello che rimane. Su oltre 80 milioni di abitanti, 24 milioni sono i cattolici, 22 i protestanti e poco più di 4 milioni i musulmani. Ma ben 30 milioni sono gli a-religiosi, i “senza fede”. «È forse un’eredità della divisione in due Paesi della Germania nel secondo dopoguerra», sostiene Dröge. E Koch osserva: «Ancora mi chiedo come si possa essere indifferenti a qualsiasi interrogativo religioso». A Bassetti entrambi raccontano l’impegno congiunto per l’accoglienza di migranti e profughi. «Come comunità cristiane siamo in prima linea», riferisce Koch. Aggiunge il vescovo luterano: «Temiamo chi cavalca in modo sempre più massiccio e subdolo l’onda della paura nei confronti dello straniero anche in chiave politica». «La collaborazione su questo delicato ambito – risponde Bassetti – vi fa onore».

Al presidente della Cei, Dröge tiene a far sapere di aver incontrato papa Francesco lo scorso febbraio quando Bergoglio ha visitato la chiesa luterana di Roma. «È stato un momento straordinario». Ma confessa di essere «rimasto sconvolto dai manifesti contro il Papa che in quei giorni erano comparsi» nella Capitale. Poi spiega che l’anniversario della Riforma è un «evento per tutta la Germania». Come luterani, prosegue, «vogliamo far riscoprire il significato della Riforma all'Europa la cui storia è stata segnata da Lutero». «Conoscere – riflette Bassetti – è alla base di qualsiasi percorso di riconciliazione. Dobbiamo essere grati al Signore per i grandi passi avanti compiuti fra cattolici e protestanti. E non va dimenticato che la Chiesa è sempre chiamata a essere riformata partendo dalla Parola di Dio».


Sul libro dedicato all'eredità della Riforma che Dröge consegna al cardinale, il vescovo luterano scrive: «A Gualtiero Bassetti, una benedizione di cuore». Il cardinale lo abbraccia come aveva già fatto al momento dello scambio della pace durante l’Eucaristia nella missione italiana. «In un frangente così complesso per tutta l’umanità – sottolinea il presidente della Cei nell’omelia – ogni incontro di comunione acquista un valore non solo simbolico ma anche reale». A concelebrare con il porporato il segretario della nunziatura apostolica, monsignor Andrea Francia. «Vi auguro di tornare in Italia con un cuore ecumenico e di essere fautori di pace nel quotidiano», dice Francia alla delegazione di sacerdoti e laici che accompagna il cardinale e di cui fa parte anche la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini. A dare il benvenuto al presidente della Cei l’ambasciatore italiano Pietro Benassi con la moglie. «Le parole di speranza che la Chiesa ripete – evidenzia – sono davvero un incoraggiamento per questo Paese che si confronta con la questione dell’accoglienza dei migranti e che lo scorso Natale ha sperimentato il dramma di un attentato terroristico». «L’azione concorde fra istituzioni religiose e civili – chiarisce Bassetti – è una testimonianza positiva di fronte alle forze disgregatrici attuali». In questi giorni Bassetti sarà nei luoghi di Lutero, fra Erfurt e Wittenberg, ma anche nel “laboratorio dell’unità” in Baviera dove cattolici e luterani vivono assieme guidati dal Vangelo.

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