martedì 15 gennaio 2013
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«Mamma, vedo una signora nel giardino... è così ben vestita e così elegante... si direbbe la santa Vergine». E a un certo punto quella signora apre le mani e fa un cenno di invito alla piccola Mariette Beco, di undici anni. Ma la mamma della bambina le impedisce di uscire chiudendo la porta di casa. È il racconto della prima delle otto apparizioni che la Madonna compì a Banneux, un piccolo villaggio sull’altopiano delle Ardenne in Belgio. Era il 15 gennaio 1933, giusto 80 anni fa, oggi. La «bella signora» ritornerà altre sette volte (18, 19 e 20 gennaio, 11, 15 e 20 febbraio e il 2 marzo) e svelerà alla piccola Mariette la sua identità. «Io sono la Vergine dei Poveri» dirà nella terza apparizione, dopo che nella precedente aveva detto alla bambina di immergere le mani nell’acqua in una pozza aggiungendo che «questa sorgente è riservata a me» e spiegando nell’apparizione avvenuta l’11 febbraio 1933 a 75 anni esatti da quella di Lourdes: «Io vengo ad alleviare la sofferenza». E nell’ultima apparizione aggiungerà «Io sono la Madre del Salvatore, Madre di Dio», consegnando alla piccola l’invito, più volte ripetuto, di «pregare molto».Un invito che trova ancora oggi, a distanza di 80 anni, compimento nell’opera e nell’apostolato svolto dal Movimento Madonna dei Poveri, che ha come sede la parrocchia di Milano, che alla Vergine venne dedicata nel 1955. Fu fortemente voluta dall’allora arcivescovo di Milano il beato cardinale Ildefonso Schuster e benedetta (il 31 maggio 1955) dal suo successore l’arcivescovo Giovanni Battista Montini (futuro Paolo VI) pochi mesi dopo il suo ingresso in arcidiocesi avvenuto a gennaio dello stesso anno.«A diffondere la devozione con un’intesa attività di pellegrinaggi, libri e persino con una rivista mensile fu padre Angelo Rainero, oblato di san Giuseppe» spiega il suo confratello padre Mario Zani, attuale responsabile del Movimento. Era il 1949 (anno del riconoscimento definitivo delle apparizioni da parte del vescovo di Liegi Louis-Joseph Kerkhofs), ma già nel 1945 (quattro anni prima) affidando ai padri Oblati di san Giuseppe l’allora cappellina delle Case Minime a Baggio, periferia ovest di Milano, il cardinale Schuster espresse il suo desiderio di veder dedicata una chiesa alla Vergine dei Poveri. «Con la rivista – prosegue ancora padre Zani – il messaggio di Banneux ha davvero raggiunto tutta Italia e anche molti Paesi all’estero. Ancora oggi ricevo richieste di preghiere, di poter avere la statua della Vergine e anche piccole boccette con l’acqua che giunge dalla fonte di Banneux». Sono centinaia le statue della Madonna dei Poveri che in oltre 60 anni hanno trovato «casa» nelle abitazioni, nei cortili, nelle case di riposo o di cura, in parrocchie e istituti nel nostro Paese. Tra le ultime realtà sorte quella di Palermo dove un gruppo di laici «nell’ottobre 2010 ha dato vita a una realtà vivace, entusiasta – racconta padre Zani – e desiderosa di diffondere questa devozione». Ma anche dalla Sardegna, dal Lazio, dal Veneto sono numerose le testimonianze di devozione verso la Vergine dei poveri. E il centro di Milano è collegato in modo stretto con il piccolo Santuario costruito in Belgio. «Da loro riceviamo informazioni, il tema dell’anno, e tutto quanto è necessario per conoscere il messaggio che la Vergine ci ha lasciato in quel luogo» continua padre Zani. Un messaggio che il responsabile del Movimento sintetizza con «l’invito alla semplicità e alla povertà, con una grande attenzione alla preghiera. Mi sembra questo lo stile che la Vergine ha voluto dare alle sue apparizioni». Uno stile che forse non porta grandi folle come in altri luoghi mariani, ma offre una dimensione di preghiera personale. Non a caso padre Angelo Rainero «in uno dei suoi pellegrinaggi in Belgio – racconta padre Zani – ebbe l’intuizione di creare gli Orantes in via, legato all’Unione internazionale di preghiere (che ogni sera alle 19 prega nel Santuario belga, ndr), cioè di promuovere la preghiera durante i viaggi, gli spostamenti per strada, magari anche solo andando al lavoro, così come la Vergine guidò il cammino di Mariette dalla sua casa fino alla sorgente, pregando». Un altro segno di semplicità.
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