sabato 20 ottobre 2012
​Il messaggio del cardinale a Gaetano Quagliariello, presidente onorario della fondazione Magna Carta, in occasione dell'edizione 2012 degli Incontri di Norcia sul tema "Etica e crescita nella crisi del Duemila".
IL TESTO INTEGRALE DEL MESSAGGIO
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"Promuovere il dialogo tra culture a posizioni diverse su questioni di viva attualità e di pregnante interesse generale è un prezioso contributo alla riflessione pubblica. L'attuale contesto del Paese, dell'Europa e del mondo, deve rendere tutti più pensosi al fine di individuare e rafforzare le vie d'uscita dalla contingenza economico-finanziaria che attanaglia. La crescita e lo sviluppo brilla nel cuore di tutti come una speranza a cui dare corpo, e attorno alla quale coagulare intelligenze ed energie". Lo scrive il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, in un messaggio a Gaetano Quagliariello, presidente onorario della fondazione Magna Carta, in occasione dell'edizione 2012 degli Incontri di Norcia che si apre oggi sul tema Etica e crescita nella crisi del duemila."Superare al più presto la crisi- scrive ancora - è auspicio e urgenza generale, ma non per tornare ad essere come prima, ma per essere più saggi, vale a dire avendo fatto tesoro di un duro ammaestramento circa le cose che contano, per non ripetere errori gravi, e non più inseguire lusinghe facili e miti senza misura.Il profitto e il mercato, fuori da un codice di comportamento di ordine morale, si ritorcono inevitabilmente contro l'uomo e quindi contro il bene comune"."Il clima culturale di tipo secolaristico - sottolinea il cardinale- che vuole costruire la società senza Dio in nome di una malintesa laicità, e che guarda alla religione con sospetto, sta erodendo di fatto i valori morali nella coscienza delle persone, e rende liquido quell'humus ideale che fa del nostro Paese una comunità di vita e di destino. Quando i problemi e le sfide vengono affrontati in chiave individuale, anche se 'collettivà, cioè senza l'anima della solidarietà e del bene comune, forse c'è l'illusione di salvarsi mentre, in realtà, si cammina verso la frantumazione generale".Per Bagnasco "in modo sempre più evidente lo sviluppo e la crescita sono una questione antropologica prima che economica e finanziaria, in quanto le regole e i meccanismi del mercato non sono fatalismi inappellabili, nè la globalizzazione è ingovernabile, ma tutto può e deve essere affrontato a partire dalla persona aperta alla relazione e alla trascendenza, soggetto di moralità. Il fondamento dei valori, che ispirano l'agire responsabile nella linea della verità e del bene, è l'essere dell'uomo: egli è creato da Dio, e nella natura umana l'intelligenza legge la direzione del suo agire, i grandi e immutabili principi che regolano i comportamenti che rendono ogni attività buona, giusta ed equa: dagli affetti alla ricerca scientifica e tecnologica, dall'economia alla finanza".
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