venerdì 8 aprile 2011
È l'indicazione espressa dal presidente della Cei a margine di un incontro avvenuto questa mattina con gli amministratori del III Municipio Bassa Valbisagno.
- Una generazione chiede futuro di Francesco Riccardi
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Il precariato deve essere una fase transitoria nella vita di un giovane ed essere seguito da un lavoro stabile. È l'indicazione espressa dal cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei e arcivescovo di Genova, a margine di un incontro avvenuto questa mattina con gli amministratori del III Municipio Bassa Valbisagno. «Il precariato - ha detto Bagnasco rispondendo alle domande dei giornalisti - se per un verso è stato ed è una possibilità, meglio che niente, qualora diventasse stabile non raggiungerebbe lo scopo che si è prefisso. Ci si augura - ha aggiunto il cardinale - che il precariato sia sempre una fase estremamente transitoria, il più possibile breve, per poter diventare lavoro a tempo indeterminato e per dare anche la possibilità di un futuro, di un progetto di vita».«Scopo ultimo della politica è la giustizia, ossia riconoscere a ciascuno il suo, il proprio diritto e il proprio dovere, perchè le cose devono essere sempre coniugate, in modo che una porzione della citta», la città intera, le regioni, il Paese, possano sempre meglio corrispondere al desiderio di benessere, un desiderio a livello interiore, morale e spirituale», ha detto Bagnasco in occasione dell'incontro con gli amministratori del III Municipio Bassa Valbisagno.
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