venerdì 11 ottobre 2013
​Il presidente della Cei ne ha parlato a un seminario del Forum delle associazioni familiari. "Essendo la famiglia il grembo della vita, indebolirla significa distruggere la persona. E una società fragile si domina più facilmente".
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Per il presidente della Cei Angelo Bagnasco "c'è un'aggressione alla famiglia strategica e non casuale". "Se la famiglia è più debole la società è più fragile e si domina meglio sul piano politico, economico e ideologico. La storia lo insegna. Perché qualcuno più forte e furbo c'è sempre e per qualcuno non intendo solo le persone, ma lobby o istituzioni". Bagnasco ne ha parlato al seminario sulla famiglia organizzato a Genova dal Forum delle associazionifamiliari. "Secondo me - ha detto il cardinale - l'aggressione alla famiglia non è assolutamente casuale, ma è strategica perché si è capito che essendo la famiglia il grembo della vita e prima e fondamentale palestra di umanità e di fede, indebolirla o dissolverla nella sua responsabilità educativa. significa distruggere la persona. Viene a mancare quella maturità interiore che è sinonimo di capacità critica, di fortezza, quindi un punto solido per cui la società da popolo di relazioni e di solidarietà diventa una moltitudine di punti individuali, una folla non un popolo".Perché questo avviene? si domanda Bagnasco "perché una società più fragile si domina meglio".Di fronte a questo, "capite che il fronte della famiglia - ha aggiunto il porporato - è un fronte sul quale la Chiesa, la comunità critiana, gli uomini e le persone di buona volontà non possono essere assenti perchè la famiglia è l'ultima e la prima frontiera dell'umano e quindi - ha concluso - distruggendo quella in realtà si va alla radice".
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