martedì 5 ottobre 2021
Domenica scorsa l’ingresso. Dal neo pastore un grande grazie al suo predecessore Santoro e l’impegno alla coesione: pregare insieme, pensare insieme, discernere insieme e decidere insieme
L’ingresso domenica scorsa, 3 ottobre, del nuovo vescovo di Avezzano, Massaro

L’ingresso domenica scorsa, 3 ottobre, del nuovo vescovo di Avezzano, Massaro

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Festa per la Chiesa marsicana che ha accolto con gioia il nuovo vescovo Giovanni Massaro nel pomeriggio di domenica 3 ottobre, nella Cattedrale di Avezzano, con la celebrazione eucaristica per l’inizio del ministero pastorale nella diocesi dei Marsi. Nel pomeriggio il vescovo Massaro si è recato prima nella Casa circondariale di Avezzano, per incontrare alcuni detenuti ed il personale di sorveglianza, e poi nella casa diocesana di accoglienza “Fratelli tutti”. A seguire si è recato in Municipio per incontrare i sindaci della Marsica e poi, a piedi, insieme a loro si è recato in Cattedrale attraversando le strade della città.

La celebrazione è stata introdotta con il saluto liturgico del vescovo emerito Pietro Santoro. Tra gli altri erano presenti il cardinale Giuseppe Petrocchi, arcivescovo dell’Aquila e presidente della Conferenza episcopale abruzzese e molisana (Ceam); il vescovo ausiliare dell’Aquila, Antonio D’Angelo; il vescovo di Sulmona-Valva, Michele Fusco; l’arcivescovo di Lanciano-Ortona, Emidio Cipollone; il vescovo di Cerignola-Ascoli Satriano, Luigi Renna; altri vescovi unitamente ai presbiteri e ai diaconi della diocesi dei Marsi e di Andria, le autorità civili e militari.

Il cancelliere vescovile, don Ennio Grossi, ha dato lettura della Lettera apostolica con la quale il Papa, lo scorso 23 luglio, nominava don Giovanni Massaro, vescovo di Avezzano. Così, il vescovo emerito Santoro, ha solennemente annunciato all’assemblea l’insediamento del nuovo vescovo, consegnandogli il pastorale. È seguito l’atto di obbedienza al novello pastore da parte dei rappresentanti del presbiterio diocesano e del popolo di Dio.

«Sono appena entrato in questa terra, lontana dalla mia terra, e già mi sento a casa» ha detto il presule nell’omelia, rivolgendo fra i primi grazie quello al vescovo emerito che «ha presieduto come pastore e servo questo popolo di Dio per 14 anni», «le siamo grati eccellenza per tutto il bene che ha fatto». «Sono consapevole che il ministero che mi viene affidato è carico di responsabilità pastorali, spirituali e umane – ha detto Massaro – mi rincuora la certezza che quando Dio chiama qualcuno al servizio apostolico lo rende idoneo, offrendogli la sua grazia».

Poi l’invito ai fedeli e ai presbiteri «a volermi bene così come sono», e a «essere clementi e misericordiosi dinanzi alle mie fragilità», per «intessere subito relazioni segnate dalla carità nella verità», per costruire «rapporti leali, rispettosi e franchi in un clima di amore sincero». «Io vengo qui per unirmi a voi e divenire buono insieme a voi». E ha continuato: «oggi il Signore mi affida questa Chiesa come sposa. Il vescovo ricevendo l’anello durante l’ordinazione episcopale, si impegna a custodire la Chiesa, sposa di Cristo, nell’integrità della fede e nella purezza della vita e i fedeli baciando tale simbolo, salutano la Chiesa che è sposa madre, impegnandosi ad amarla nel servizio e nella fedeltà». Ha aggiunto: «Non sono qui a dare un programma perché il programma si fa insieme, dal basso e con la gente. Il cammino sinodale voluto da papa Francesco ci farà tanto bene. Pregare insieme, pensare insieme, discernere insieme e decidere insieme è una grazia unica, di cui oggi più che in altri momenti della storia, la Chiesa Italiana ha bisogno».

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