venerdì 3 giugno 2011
Oggi è di proprietà musulmana. Il luogo che la tradizione ricorda come il punto esatto dove Cristo ascese al cielo è custodito da persone di fede islamica e durante l’anno ai cristiani è concesso solo di visitarlo. Tranne nel giorno della festa che fa memoria di quell’evento. In quest’occasione i cristiani – di ogni confessione – vi possono celebrare ufficio e sante messe.
- Il video della Custodia di Terra Santa (il servizio parte dopo 1'30")
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Oggi è di proprietà musulmana. Il luogo che la tradizione ricorda come il punto esatto dove Cristo ascese al cielo oggi è custodito da persone di fede islamica e durante l’anno ai cristiani è concesso solo di visitarlo. Tranne nel giorno della festa che fa memoria di quell’evento. In quest’occasione i cristiani – di ogni confessione – vi possono celebrare ufficio e sante messe. Nella veglia che precede la solennità i frati minori – guidati da padre Artemio Vitores – sono entrati verso le due del pomeriggio per la recita dei vespri. Al termine della preghiera pomeridiana la comunita’ dei frati assieme ai fedeli accorsi ha recitato le invocazioni dei santi, nella breve processione che circonda l’edicola.I francescani hanno lasciato spazio poi agli ortodossi e alle altre confessioni, per dar modo a ognuno di ricordare quest’ultimo avvenimento che completa la prima venuta di Cristo sulla terra. Greci, armeni, copti, tutte le chiese cristiane sono entrate nel luogo che  conserva ancora l’impronta di Gesù, l’ultimo segno di Cristo sulla Terra, in un evento particolarmente sentito in Terra Santa.Fuori dall’edicola sono state poste alcune tende: durante la notte i frati seguono la veglia e l’ufficio delle letture, fino alla prima messa celebrata dal nunzio apostolico mons. Antonio Franco. Le liturgie si susseguono continuamente fino alle 5.30 quando è ancora il vicario custodiale a celebrare la funzione solenne. Padre Artemio, nella sua omelia, ha richiamato alla necessità di ripercorrere il cammino di Cristo, un cammino che si è concretizzato in luoghi precisi: Betlemme, Nazareth, Gerusalemme e infine la pietra del suo ultimo passo. “Al momento della partenza – ha proseguito – soprattutto quando se ne va una persona conosciuta e amata, c’è sempre tristezza. L’invito grande di Gesù, invece, è quello alla gioia, alla speranza, a proseguire questo cammino con Lui, che ogni giorno si fa Presenza nelle mani del Sacerdote, attraverso l’Eucarestia. Insieme a Maria e agli Apostoli, anche noi siamo chiamati a testimoniare, gioiosi, questa Presenza”.(Il servizio sull'Ascensione parte dopo 1'30")servizio/montaggio Andrea Avvedutoimmagini Garo Nalbandian
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