giovedì 20 gennaio 2011
Nicora presidente dell’organismo vaticano. Il promotore di giustizia Nicola Picardi: la neonata «authority» rappresenta il cardine dell’impianto normativo della Santa Sede. Una legislazione più severa rispetto a quelle d’altri Paesi, Italia inclusaIl promotore di giustizia. Nicola Picardi: la neonata «authority» rappresenta il cardine dell’impianto normativo della Santa Sede. Una legislazione più severa rispetto a quelle d’altri Paesi, Italia inclusa.
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Benedetto XVI ha nominato ieri i membri del Comitato direttivo dell’Autorità di informazione finanziaria (Aif), l’organismo autonomo e indipendente istituito dallo stesso Pontefice il 30 dicembre con incisivi compiti di prevenzione e contrasto del riciclaggio nei confronti di ogni soggetto, persona fisica o giuridica, ente ed organismo di qualsivoglia natura dello Stato della Città del Vaticano e della Santa Sede, Ior compreso. Come presidente dell’Aif il Pontefice ha scelto il cardinale Attilio Nicora, presidente dell’Amministrazione del patrimonio della Sede apostolica (Apsa). Gli altri quattro membri del Consiglio direttivo sono i professori Claudio Bianchi, Marcello Condemi e Giuseppe Dalla Torre del Tempio di Sanguinetto, nonché il dottor Cesare Testa.L’Aif è un organismo previsto dalla Legge anti-riciclaggio emanata dallo Stato della Città del Vaticano sempre il 30 dicembre e sarà essa a emanare - come ha precisato in quella data la Segreteria di Stato - «complesse e delicate disposizioni di attuazione, indispensabili per assicurare che i soggetti della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano rispettino i nuovi ed importanti obblighi di anti-riciclaggio e di anti-terrorismo a partire dal 1° aprile 2011», data di entrata in vigore della predetta Legge».Come ha illustrato il professor Nicola Picardi, promotore di giustizia del Tribunale dello Stato della Città del Vaticano, nella sua relazione letta sabato nel corso dell’inaugurazione dell’anno giudiziario, l’Aif «costituisce il cardine di tutto l’impianto normativo» anti-riciclaggio emanato dalla Santa Sede a fine 2010. Essa «esercita, in piena autonomia ed indipendenza, funzioni in materia di prevenzione e contrasto del riciclaggio dei proventi di attività criminose, nonché del finanziamento del terrorismo». La nuova authority inoltre «è investita di poteri molto ampi, fra gli altri, quello di effettuare verifiche e controlli sul denaro contante in entrata o in uscita dallo Stato; di emanare disposizioni sul trasferimento di fondi; di irrogare sanzioni amministrative». Sottolineando che l’Aif, comunque, opera, in stretta collaborazione con l’Autorità giudiziaria vaticana, Picardi spiega che essa «in via cautelare può, innanzitutto, sospendere, per un massimo di cinque giorni lavorativi, operazioni sospette di riciclaggio, autoriciclaggio o di finanziamento del terrorismo dandone immediata notizia al promotore di giustizia presso il Tribunale». E che «in ogni caso comunica al predetto promotore di giustizia fatti che integrino possibili fattispecie di riciclaggio, autoriciclaggio o di finanziamento del terrorismo». Mentre «a sua volta, il promotore di giustizia dà comunicazione all’Aif delle segnalazioni di operazioni sospette che non hanno avuto ulteriore corso investigativo». Inoltre la nuova authority, fatti salvi i provvedimenti adottati dalla magistratura vaticana in sede penale, «dispone con proprio provvedimento il congelamento di fondi e delle risorse economiche al fine di contrastare e reprimere il finanziamento del terrorismo e l’attività di Paesi che minacciano la pace e la sicurezza internazionale». «L’Aif, infine, – ricorda poi Picardi – scambia, a condizioni di reciprocità, informazioni in materia di operazioni sospette e collabora con Autorità di altri Stati che perseguono le medesime finalità». Sempre Picardi, citando un articolo pubblicato dal Sole 24-Ore il 2 gennaio, ha evidenziato «la maggiore severità» della nuova legislazione vaticana rispetto a quella italiana, visto che ha introdotto il reato di «autoriciclaggio» tuttora non previsto nella penisola. Fra i primi compiti del cardinale Nicora ci sarà quello della nomina, previo nulla osta del segretario di Stato, del direttore dell’Aif che, secondo lo statuto, «è responsabile dell’attività operativa dell’Autorità».
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