giovedì 15 settembre 2022
Lombardo, 55 anni, guidava la diocesi toscana di San Miniato dal 2015. Esperto giurista, è attento ai giovani e partecipa ai raduni scout. Subentra all'arcivescovo Fontana
Il vescovo Andrea Migliavacca

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Il vescovo Andrea Migliavacca è il nuovo pastore della diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro. Proviene dalla diocesi di San Miniato, sempre in Toscana, che guida dal dicembre 2015, ossia da quando è diventato vescovo. Subentra all’arcivescovo Riccardo Fontana che lascia per limiti di età avendo compiuto 75 anni lo scorso gennaio e che ha guidato la Chiesa di Arezzo-Cortona-Sansepolcro per tredici anni. La nomina voluta da papa Francesco è stata annunciata questa mattina a mezzogiorno in contemporanea con la Sala Stampa vaticana: nella Cattedrale di Arezzo è stato Fontana a rendere noto il nome del suo successore; mentre nel palazzo vescovile di San Miniato è stato lo stesso Migliavacca a comunicare il suo trasferimento.

Nel suo primo messaggio alla sua nuova diocesi il presule ha scelto la parola «pace» come filo conduttore. E l’ha invocata sulla Chiesa di Arezzo-Cortona-Sansepolcro. Poi ha indicato i riferimenti di quello che sarà il suo ministero in terra aretina: «La stella polare della Parola di Dio, il faro che è il Concilio Vaticano II, la bussola che possiamo ritrovare nell’esperienza del Sinodo che avete celebrato e che prosegue nel cammino sinodale delle Chiese che sono in Italia». E da pastore “camminatore” che con il fazzolettone scout al collo accompagna i ragazzi nelle loro uscite, magari con i pantaloncini corti, ha richiamato alla «custodia dell’ambiente» e all’«impegno nel promuovere una conversione ecologica» che implica anche «promozione sociale e comunitaria».

Nato a Pavia, il nuovo vescovo di Arezzo ha compiuto 55 anni lo scorso 29 agosto. Quando sette anni fa aveva ricevuto l’ordinazione episcopale, era il più giovane vescovo d’Italia. E qualcuno lo aveva ribattezzato il “vescovo ragazzino”. Oggi Migliavacca, esperto giurista, è membro del Collegio per l’esame dei ricorsi presso il Dicastero per la dottrina della fede (dal 2019), è membro del Tribunale della Segnatura Apostolica (dal 2021) e, dal 29 settembre 2021, è presidente del Consiglio per gli affari giuridici della Cei. Ma al tempo stesso è anche il vescovo con il fazzolettone scout che accompagna i ragazzi nelle uscite, il pastore accanto alle famiglie e al mondo del lavoro, il “vescovo dei giovani” per la sua particolare vicinanza alle nuove generazioni. Lo ricorda anche il cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze e presidente della Conferenza episcopale toscana, in un messaggio dove pone l’accento sulle sue «doti e capacità di dialogo» e sulla particolare «attenzione ai giovani e ai temi delle fragilità». Quindi gli rivolge i «più sinceri auguri» evidenziato l’impegno a «camminare insieme per vivere in pienezza il Sinodo della Chiesa italiana e quello della Chiesa universale».

Legato alle proprie radici lombarde, Migliavacca vive l’infanzia e l’adolescenza a Binasco, cittadina alle porte di Milano. Dopo il diploma di ragioniere, entra nel Seminario e viene ordinato sacerdote a Pavia il 27 giugno 1992. Va a Roma come alunno del Pontificio Seminario Lombardo dove consegue la laurea in diritto canonico alla Pontificia Università Gregoriana e dove diventa assistente ecclesiastico scout. Rientrato nella sua diocesi, si divide fra gli impegni in parrocchia e altri incarichi: assistente ecclesiastico scout, assistente di Azione cattolica (sia diocesano, sia regionale del settore giovani), responsabile della pastorale giovanile e degli oratori, insegnante di religione al liceo, direttore del Centro diocesano vocazioni. Negli anni è docente di diritto canonico, vicario giudiziale e giudice del Tribunale ecclesiastico regionale lombardo.

Quando viene chiamato dal Papa nel 2015 a guidare la diocesi di San Miniato, è rettore del Seminario diocesano di Pavia. Come motto episcopale sceglie la frase evangelica “Maestro dove abiti?”: è la domanda rivolta a Gesù, attribuibile a sant’Andrea che fu il primo degli Apostoli ad essere chiamato. Parole che riassumono lo stile personale e pastorale di Migliavacca: mettersi alla ricerca del Signore e comunicare agli altri questa fondamentale esperienza di fede. Dal 2019 è impegnato nella Visita pastorale. E la Chiesa di San Miniato si appresta ad aprire l’Anno giubilare per i 400 anni della diocesi che comincerà il prossimo 5 dicembre e che Migliavacca «accompagnerà», come ha annunciato lui stesso, restando amministratore apostolico. Davanti alla comunità che lascia, il presule non ha nascosto «lo stupore e il disorientamento». Ma ha aggiunto che il suo è un “sì” detto «nell’affidamento alla Chiesa che ci manda e che io ho scelto di servire». Poi il “grazie” a San Miniato che «mi ha custodito e accolto con grande affetto, come straniero, per farmi diventare uno di casa».

L'arcivescovo Riccardo Fontana annuncia nella Cattedrale di Arezzo il nome del suo successore

L'arcivescovo Riccardo Fontana annuncia nella Cattedrale di Arezzo il nome del suo successore - Gambassi


Ad Arezzo la diocesi si è stretta intorno all’arcivescovo Fontana, affollando la Cattedrale come nelle occasioni solenni. «È un bel giorno - ha affermato Fontana che resta amministratore apostolico -. Lascio una Chiesa molto bella, piena di risorse e qualità dove ho trovato amicizie, relazioni, una grande famiglia». Ancora non è stata fissata la data dell’ingresso. Fontana risiederà in città all’interno della nuova Casa del clero. «Fra il vescovo e la diocesi c’è un rapporto sponsale», ha detto per spiegare la sua scelta. E ha annunciato che metterà a disposizione la sua biblioteca personale con 13mila volumi creando un centro di studio.

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