venerdì 11 novembre 2022
Dopo la rinuncia per età di monsignor Loppa, alla guida di Anagni-Alatri, papa Francesco ha chiamato a subentrargli il pastore di Frosinone-Veroli-Ferentino. Unione delle cattedre in persona episcopi
Da sinistra Ambrogio Spreafico e Lorenzo Loppa che ha rinunciato alla guida di Anagni-Alatri per raggiunti limiti di età

Da sinistra Ambrogio Spreafico e Lorenzo Loppa che ha rinunciato alla guida di Anagni-Alatri per raggiunti limiti di età - Diocesi

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Papa Francesco ha nominato vescovo della diocesi di Anagni-Alatri monsignor Ambrogio Spreafico, vescovo di Frosinone-Veroli-Ferentino, unendo le due sedi “in persona Episcopi”, dopo aver accettato la rinuncia al governo pastorale di Anagni-Alatri presentata dal vescovo Lorenzo Loppa nel luglio scorso, al compimento dei 75 anni. La notizia è stata data a mezzogiorno di ieri in contemporanea con la sala stampa della Santa Sede, presso l’episcopio di Frosinone e il centro pastorale di Fiuggi. Loppa resterà amministratore apostolico di Anagni-Alatri, così come comunicato ieri dalla congregazione dei vescovi, fino all’insediamento di Spreafico .

«Cercherò di mettermi a servizio di questa diocesi con generosità. Chiedo pazienza, lavoro, comprensione e amore», ha detto Spreafico subito dopo la lettura del decreto da parte del vicario don Nino Di Stefano. Della nuova diocesi Spreafico ha poi sottolineato la ricchezza «di fede e di cultura con una tradizione radicata che si è mantenuta viva nel tempo. I nostri monumenti e chiese, la bella Cattedrale di Anagni sono proprio l’espressione di una fede che si è fatta cultura e ci richiama a quel senso della fede che ci trasforma e trasforma la società, il mondo, gli animi».

Il presule ha poi rimarcato l’importanza del cammino sinodale in corso in entrambe le diocesi, così come la presenza del santuario della Santissima Trinità in quella di Anagni-Alatri «testimonianza di tanta ricerca di Dio e dell’unità nella diversità delle tre persone della Trinità». A tutti ha chiesto «di accompagnarmi in questo nuovo servizio alla Chiesa con la preghiera e con la generosità laboriosa di costruire un popolo di fratelli e sorelle, in cui ognuno si senta parte e ne senta la responsabilità», prima di chiudere richiamando i termini dell’umiltà e della cortesia: «L’umiltà è la grande virtù dei santi. Con la cortesia impariamo a superare anche le piccole ferite che ci sono nella vita di ognuno e a costruire il bene».

Anche il vescovo Loppa ha tenuto a ringraziare il Pontefice e, come fatto da Spreafico, ha ricordato l’amicizia sincera tra presuli, anche alla luce di alcune collaborazioni già esistenti tra le due diocesi. Ha quindi invitato i fedeli ad accompagnare questo passaggio con la preghiera e «ad accogliere questa notizia con lealtà, anche se può esserci un po’ di sorpresa perché le diocesi di Anagni e Alatri erano state già unificate», non senza aver ricordato il passaggio della lettera scritta a papa Francesco all’atto delle dimissioni, con il grazie «per questi 20 anni in una Chiesa straordinaria, con la gioia di contare su un buon presbiterio e su più che validi collaboratori laici. Continuo a rimanere in mezzo a voi come vescovo emerito e nessuno toccherà mai questo legame», ha chiosato, prima del saluto da parte del vicario don Alberto Ponzi.

Nato a Garbagnate Monastero (arcidiocesi di Milano) il 26 marzo 1950, Ambrogio Spreafico è stato ordinato sacerdote il 12 aprile 1975. É stato docente di Antico testamento e di Lingua ebraica in vare università e rettore della Pontificia Università Urbaniana di Roma per tre mandati. Ha svolto la sua attività pastorale nella comunità di Sant’Egidio a Roma e in Germania. Nominato coadiutore di Frosinone-Veroli-Ferentino il 3 luglio 2008, e consacrato il 26, il 18 ottobre di quell’anno è succeduto per coadiutoria. É stato presidente della Commissione episcopale Cei per l’evangelizzazione dei popoli e la cooperazione tra le Chiese e della Commissione episcopale per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso. É membro del Dicastero delle Cause dei santi.




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