domenica 25 febbraio 2018
A colloquio con il cardinale prefetto. «Testimoni di gioia nel quotidiano»
La canonizzazione dei pastorelli di Fatima nel 2017 (Ansa)

La canonizzazione dei pastorelli di Fatima nel 2017 (Ansa)

COMMENTA E CONDIVIDI

«Una Chiesa santa è una Chiesa sempre giovane. E certamente sorprende quanti ragazzi e ragazze siano stati annoverati nell’albo dei santi o dei beati». Per il cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle cause dei santi, che ha firmato la presentazione al recente volume Santi e beati giovani (di Judith Borer e Maurizio Tagliaferri; Libreria Editrice Vaticana; pagine 86; euro 10) che raccoglie l’elenco completo dei giovani beati e canonizzati curato dalla Congregazione che lui stesso guida è importante far riflettere su come nella storia della Chiesa ragazzi, adolescenti e persino bambini affascinati dal messaggio del Vangelo ne abbiano seguito le orme e molti conformandosi a Cristo fino allo spargimento del sangue. Insieme all’excursus sulla santità dei giovani, così come emerge nell’Antico e nel Nuovo testamento e nella Chiesa dei primi secoli, in queste pagine è ricostruito anche l’iter del riconoscimento canonico da parte della Congregazione delle cause dei santi dal 1588 a oggi e affrontato il tema della vocazione attuale dei giovani alla santità. La lista dei nomi agli onori degli altari è affollata di esempi notevoli: dalla diciannovenne Giovanna d’Arco, canonizzata nel 1920, al ventitreenne Luigi Gonzaga, alla ventiquattrenne dottore della Chiesa Teresa di Lisieux fino ai pastorelli di Fatima (i fratelli Marto, Francesco e Giacinta) ancora bambini, di recente canonizzati da papa Francesco.

Eminenza, considerati i modelli elencati si può dire che la santità appartiene ai giovani?
Sant’Ambrogio diceva: «Ogni età è matura per Cristo». La santità non è riservata a una particolare stagione della vita, ma è una realtà per tutte le stagioni. Queste pagine mostrano come la santità giovanile sia presente in tutti i tempi, in tutti i continenti e parli tutte le lingue del mondo. Il Vangelo, infatti, è una buona notizia per tutti e penso che questa sia una panoramica che potrà risultare utile anche in vista della quindicesima assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi proprio su «i giovani, la fede e il discernimento vocazionale».

Quali esempi di giovani canonizzati sono ancora attuali?
La venerazione ancora viva verso figure come sant’Agnese o santa Cecilia e tanti altri giovani martirizzati nelle persecuzioni dei primi secoli dell’era cristiana dimostra che la loro santità non perde mai di attualità, così come un gioiello d’oro è prezioso in ogni tempo. Il martirio, come la santità, non conosce età, così dal tempo dei Santi Innocenti fino ad oggi sono innumerevoli i santi giovani, siano essi martiri o «confessori» che restano sempre attuali.

In maggioranza però i giovani canonizzati sono martiri, forse è più difficile riconoscere a dei ragazzi il vissuto eroico delle virtù?
La caratteristica del martirio è l’uccisione di innocenti per odio alla fede ( in odium fidei). Il 1° ottobre del 2000 è stato canonizzato un gruppo di martiri cinesi. Tra di essi ci sono alcuni giovanissimi, come i piccoli Paolo Lang Fu, di appena 7 anni, Andrea Wang Tianqing, di 9 anni, e Maria Zheng Xu di 11 anni. Anche durante la persecuzione alla fine degli anni Trenta in Spagna, furono migliaia - ad esempio - tra vescovi, sacerdoti, consacrati, laici a cadere vittime dell’odio contro la fede ma è commovente vedere come ci furono giovanissimi seminaristi che andarono al martirio col sorriso sulle labbra e perdonando i loro carnefici. Nonostante le lusinghe di aver salva la vita, nessuno di questi giovani rinunciò alla propria fede. Ma con questo non si deve pensare che la santità giovanile sia riservata solo ai martiri. Ci sono anche tanti santi «confessori », coloro, cioè, che hanno vissuto in modo eroico il Vangelo delle beatitudini vivendo una sorta di martirio incruento. Come la tredicenne Imelda Lambertini, beatificata da Leone XII nel 1824 o gli ultimi in ordine di tempo, i pastorelli Francesco e Giacinta Marto, di 11 e 10 anni, canonizzati il 13 maggio 2017 a Fatima. La loro santità vissuta da bambini non si fonda solo sul fatto di essere i veggenti della Vergine, ma anche sulla testimonianza davvero eroica delle virtù della fede, della speranza e della carità.

Anche bambini e adolescenti possono sempre quindi vivere esperienze religiose autentiche e eroiche… La minore età non è di ostacolo alla perfezione morale e alla santità. Come insegna san Tommaso d’Aquino, «l’età corporale non pregiudica l’anima; di conseguenza l’uomo, anche nell’età puerile, può conseguire la perfezione dell’età spirituale». Del resto, Gesù stesso diceva: «Lasciate che i piccoli vengano a me».

Ci sono caratteristiche proprie della santità giovanile? «Noi facciamo consistere la santità nello stare sempre allegri», diceva il quattordicenne san Domenico Savio. Una caratteristica è certamente la gioia. Nei piccoli le virtù cristiane sono praticate con tanta spontaneità e facilità da sembrare un abito di vita fin dal loro battesimo. Questi giovani sono persone piene, colme di grazia divina e di esemplarità umana, alla scuola del Vangelo, fonte autentica di umanità.

Perché la loro testimonianza è importante anche oggi? Perché senza la testimonianza della santità giovanile il cristianesimo sarebbe ridotto a mera e sterile ideologia umana. Una Chiesa santa è una Chiesa credibile e affidabile e una Chiesa santa è una Chiesa sempre giovane.Amato

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: