Un momento del pellegrinaggio dello scorso anno - undefined
«L’invito al pellegrinaggio è arrivato proprio al momento giusto. Il mio percorso di ravvedimento è cominciato 25 anni fa, il cammino che faremo insieme è un segno della benevolenza con cui Dio mi sta guardando». Mimmo sta scontando una lunga detenzione presso il carcere di Opera, insieme ad altre persone detenute ha ottenuto dal magistrato di sorveglianza il permesso di partecipare al pellegrinaggio a piedi che sabato mattina muoverà da Milano, Abbiategrasso e Pavia verso il santuario di Trivolzio (Pavia), dove sono custodite le spoglie di Riccardo Pampuri, il “santo semplice”, medico e religioso della congregazione dei Fatebenefratelli, vissuto cento anni fa. Mimmo porterà la croce che apre il cammino, alternandosi con altri carcerati nei 22 chilometri del percorso che parte da Assago, periferia di Milano. «E’ il modo più adeguato per immedesimarmi nel sacrificio di Cristo che ha dato la vita per tutti e ha preso su di sé anche le mie colpe. Mi sento un poveraccio mendicante della sua misericordia. Per questo sono grato ai volontari dell’Associazione "Incontro e Presenza" che vengono a trovarmi in carcere e che mi hanno invitato».
Un cammino di oltre vent'anni
Da più di vent’anni il pellegrinaggio alla tomba di San Pampuri è una consuetudine per tante persone all’inizio dell’anno scolastico e alla ripresa dell’attività lavorativa. Il titolo scelto per questa edizione, “L’uomo è insaziabile mendicanza”, descrive lo stato d’animo di Mimmo e al tempo stesso la condizione di quanti riconoscono le fragilità che accompagnano la condizione umana. Ed è questo il contenuto del messaggio inviato dal patriarca di Gerusalemme, Pierbattista Pizzaballa, ai partecipanti al pellegrinaggio: «Per essere mendicanti si deve essere coscienti di avere bisogno di amore, di misericordia, di relazione. La preghiera nutre la relazione con Dio ed è via per la pace. Non ha effetti magici, ci trasforma lentamente. Ci rende capaci di guardare il dolore del mondo con lo sguardo di chi ha percepito la misericordia con cui Dio ci raggiunge. Il mondo nuovo inizia da noi stessi, costruendo rapporti di lavoro, di famiglia, di comunità segnati dal desiderio di bene che abita in noi e che comunichiamo con il nostro stile di vita, perché il cristianesimo è uno stile di vita. Per cambiare il mondo la Madonna è stata fondamentale, abbiamo bisogno di Lei come donna e come madre, con il suo "sì" ha permesso l’incarnazione che è l’origine di una nuova umanità».
Pellegrini diretti alla tomba di san Riccardo Pampuri - undefined
Preghiera, canto e meditazione
La recita dei Misteri del Rosario, i canti e la lettura di brani su questi temi accompagneranno i partecipanti attraversando i territori delle diocesi di Milano e Pavia. Durante il cammino, guidato da don Pierluigi Banna, verranno diffusi i messaggi audio inviati, oltre che da Pizzaballa, dall’arcivescovo di Milano, Mario Delpini, e dall’arcivescovo Flavio Pace, segretario del Dicastero vaticano per la promozione dell’unità dei cristiani. All’arrivo a Trivolzio, sul piazzale del santuario celebreranno la Messa il vescovo di Pavia, Corrado Sanguineti, e Guido Zendron, vescovo di origini trentine che guida la diocesi brasiliana di Paulo Alfonso. Il pellegrinaggio da Milano a Trivolzio nasce nel 2003 per iniziativa di don Carlo Casati, all’epoca parroco di Santa Maria Nascente che la propose ai giovani per affidare alla Madonna l’anno scolastico e l’intera vita, e che anche stavolta (a 83 anni) sarà presente. Alla figura di San Pampuri fu molto legato don Luigi Giussani che spesso esortava a chiedere la sua intercessione, raccomandando ai tanti amici del movimento di CL di pregare il santo ogni giorno con un “Gloria”.