Il Friuli piange la morte del nunzio emerito Diego Causero
Lamba: «Persona mite, dalla profonda spiritualità». Il 18 novembre le esequie. Si è spento a 85 anni a Udine

«Era una persona caratterizzata da una profonda spiritualità. lo ricorderemo sempre per la sua riservatezza, la sua mitezza e per il forte legame con il Friuli, dove è voluto tornare a vivere negli ultimi anni della sua vita, rendendosi sempre disponibile con umiltà e discrezione, fin quando la salute gliel’ha consentito, per ogni richiesta di collaborazione». Così l’arcivescovo di Udine, Riccardo Lamba, ha voluto rievocare la figura dell’arcivescovo Diego Causero, per quasi cinquant’anni impegnato nel servizio diplomatico della Santa Sede in numerose Nunziature Apostoliche in Africa, Europa, Australia e nel vicino Oriente.
Il diplomatico friulano è morto venerdì 14 novembre all’ospedale di Udine all’età di 85 anni; era ricoverato dal giorno precedente per le repentine conseguenze di un’infezione interna. Da diversi anni soffriva di difficoltà deambulatorie; viveva a Moimacco, suo paese natale, in Friuli. Fu ordinato sacerdote per il clero di Udine il 7 aprile 1963 : a soli 23 anni. A consacrarlo fu l’allora arcivescovo di Udine Giuseppe Zaffonato. Sacerdote dal 1963, don Causero si è specializzato in Liturgia, conseguendo il dottorato presso il Pontificio ateneo Sant’Anselmo di Roma nel 1966; nel frattempo faceva il cappellano festivo in diverse parrocchie ed il docente in seminario. Tre anni dopo ha iniziato gli studi nella Pontificia accademia ecclesiastica che lo ha condotto, nel 1973, a entrare a far parte dei servizi diplomatici della Santa Sede. È stato inviato presso l’Assemblea delle Nazioni unite, e poi nelle nunziature in Nigeria, Spagna, Siria, Australia e Albania. Nel 1992 Papa Giovanni Paolo II lo ha nominato arcivescovo, consacrandolo personalmente il 6 gennaio 1993 e assegnandogli la sede titolare di Meta, in Algeria. Ha svolto servizio innanzitutto in Ciad, poi in Repubblica Centrafricana e Repubblica del Congo fino al 1996. Dopo 3 anni, gli è arrivata la chiamata in Siria, dove il 6 maggio 2001 ha organizzato la storica visita di Giovanni Paolo II, sulle orme di san Paolo. Nel 2004 è giunto in Repubblica Ceca. Nell’est Europa è rimasto sette anni, fino a quando nel 2011, è passato alla nunziatura di Svizzera e Liechtenstein.
Nel 2015 ha lasciato gli incarichi diplomatici per raggiunti limiti di età ma non ha rinunciato a quelli di pastore, mettendosi a disposizione dell’arcidiocesi di Udine, soprattutto per le Cresime. Assicurava la celebrazione della messa nelle parrocchie del Cividalese. «Seppur in carrozzina, lo accompagnavamo ogni giorno a Messa in parrocchia, dove partecipava con sempre più profonda intensità» ricorda il fratello Tiziano Causero.
«Con serenità si preparava alla “nuova vita”, cercando di dare il minimo disturbo» racconta. In Friuli sono in molti oggi a sostenere che «forte della sua lunga esperienza diplomatica, monsignor Causero non si tirava mai indietro quando si trattava di promuovere la strada del dialogo, sperimentata nei tanti anni di profonda “immersione” in mondi molto diversi tra loro, nei quali ha potuto caratterizzare il suo fecondo ministero». E questo perché il fine diplomatico assumeva le caratteristiche peculiari della sua terra di confine, il Friuli appunto. Le esequie dell’arcivescovo e già nunzio apostolico Diego Causero saranno celebrate martedì 18 novembre alle 10.30 nel Duomo di Cividale del Friuli; il feretro sarà traslato in Cattedrale a partire dalle 9 dello stesso giorno. A presiedere la Messa e il rito esequiale sarà l’arcivescovo Lamba. Successivamente Causero sarà tumulato nel cimitero di Moimacco. Il giorno precedente, lunedì 17 novembre, alle 18 nel Duomo di Cividale si pregherà un Rosario in suffragio.
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