Impegno, partecipazione e servizio: chi sono i volontari del Giubileo Giovani

Alcuni hanno alle spalle esperienze nelle precedenti Gmg, altri sono alla loro prima volta: viaggio tra i 100 ragazzi del Servizio Nazionale per la pastorale giovanile della Cei che saranno a Roma
July 27, 2025
Impegno, partecipazione e servizio: chi sono i volontari del Giubileo Giovani
Siciliani | I 100 volontari del Giubileo dei giovani coordinati dal Servizio nazionale per la pastorale giovanile
Hanno messo in valigia entusiasmo, empatia, un forte spirito di servizio e un po’ di emozione. Sanno bene che quella a Roma sarà un’esperienza unica, anche perché la vivranno da una prospettiva diversa e, per alcuni, totalmente nuova. Sono i 100 volontari, coordinati dal Servizio Nazionale per la pastorale giovanile (Snpg) della Conferenza episcopale italiana, che dal 28 luglio al 3 agosto, daranno il loro supporto ai gruppi italiani che partecipano al Giubileo. Sarà possibile incontrarli all’InfoPoint operativo presso l’Università Lumsa (sede della segreteria del Snpg), pronti a dare informazioni e assistenza, ma anche nelle dodici chiese scelte per dialogare sulle “12 parole per dire speranza” e nei luoghi dove si svolgeranno gli eventi previsti dal calendario ufficiale e dalla Chiesa italiana. Per loro, al Convitto Nazionale Vittorio Emanuele II, è stata allestita “Casa volontari”, in collaborazione con la Protezione Civile e la Croce Rossa Italiana.
«Arrivo con il cuore aperto e con un grande desiderio di ascolto, che si farà prossimità», confida Francesco Costa, 34 anni, della diocesi di Catanzaro-Squillace. «È il primo Giubileo che vivo con consapevolezza e stavolta avrò la possibilità di mettermi a servizio della Chiesa e dei giovani», sottolinea l’insegnante di religione alla scuola primaria, convinto del fatto che i giorni romani arricchiranno la sua «vocazione di incaricato diocesano della pastorale giovanile, grazie a uno sguardo ampio e meno ristretto alla sola dimensione locale».
Per Francesco, poi, l’emozione si amplifica in quanto «sarà il primo grande appuntamento dei giovani con papa Leone XIV: attendiamo con trepidazione le sue parole e gli input che vorrà darci».
È pronta a «lasciarsi coinvolgere da quello che avverrà» Ilaria Sottili, venticinquenne, della diocesi di Fidenza, che porta nella Città Eterna il background di volontaria a “Casa Italia” alla Gmg di Lisbona. «La situazione è diversa, ma sono molto serena e curiosa. Non ho delle aspettative precise, nel senso che ho imparato ad affidarmi, ma sono certa che pure a livello spirituale vivremo dei momenti forti», dice Ilaria, laureata in scienze storiche con il sogno di poter insegnare storia e filosofia alle superiori. Se si dovranno fare i conti con stanchezza ed eventuali fatiche, conta «sullo spirito di gruppo, quello che permette di sorridere insieme, ridimensionare il disagio e trasformare tutto in un’avventura positiva».
«Vorrei trasmettere agli altri quello che io ho trovato agli incontri internazionali a cui ho partecipato, a Cracovia e a Lisbona», spiega Niccolò Giraudo, 27 anni, della diocesi di Cuneo. Programmatore informatico, ha deciso di «tuffarsi» in questa nuova esperienza «con la mente sgombra e il cuore aperto» per «provare a vedere cosa si vive stando dall’altra parte dell’evento, sul versante dall’accoglienza». «Tra noi volontari – assicura - si respira già un bel clima: è come se fossimo un gruppo di amici che si mettono a fare insieme qualcosa per gli altri».

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