Il Papa: il santuario di Pompei, roccaforte di una pace da difendere
di Redazione
Leone XIV nomina il cardinale Parolin legato pontificio a Pompei per il 150° anniversario dell’arrivo dell’Icona della Vergine del Rosario

Leone XIV ha nominato il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato, legato pontificio per le celebrazioni del 13 novembre presso il Santuario della Beata Vergine del Rosario di Pompei, in occasione del 150° anniversario dell’arrivo dell’Icona della Vergine del Rosario, che segnò la nascita del Santuario e della nuova città. Lo comunica la Sala Stampa della Santa Sede, pubblicando la lettera pontificia in lingua latina. Nella missiva Leone XIV afferma che «dopo l’arrivo dell’immagine veneranda della Beata Vergine del Rosario nella Valle di Pompei, il 13 novembre 1875, il compito della Vergine nel mistero del Verbo incarnato e del Corpo mistico e gli impegni dei fedeli si sono felicemente congiunti, dando origine a grandi opere di carità». Il Pontefice definisce il Santuario «presidio di pace» e affida al cardinale Parolin il compito di rappresentarlo come suo inviato speciale nella solenne celebrazione eucaristica. «Ti costituiamo nostro legato – scrive Leone XIV – perché a nome nostro tu possa presiedere le celebrazioni del centocinquantesimo anniversario e salutare, nel nostro nome, il clero, i religiosi, i pellegrini e tutti i fedeli». La lettera indirizzata al cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato è dello scorso 12 settembre Leone XIV per le celebrazioni del 13 novembre presso il Santuario di Pompei. L'evento è pensato in occasione del 150.mo anniversario dell’arrivo dell’Icona della Vergine del Rosario.
Nel testo il Pontefice ricorda quell’evento del 13 novembre 1875 nell’allora Valle “sconsolata”, detta così per lo stato di abbandono e desolazione in cui riversava la zona dove qualche anno prima era giunto Bartolo Longo, fondatore anni dopo del Santuario di Pompei. Le celebrazioni di quest’anno cadono a quasi un mese dalla canonizzazione del «benefattore dell’umanità», come lo aveva definito il Papa nell’omelia della messa del 19 ottobre scorso. Da quel giorno di novembre di 150 anni fa, il legame tra la Vergine e i fedeli si è fatto unico «grazie all’amorevole opera del novello santo Bartolo Longo, quegli inizi all’apparenza così umili – scrive il Papa - portavano in grembo l’avvio di grandi opere di carità, che sono dinanzi agli occhi di tutti».
«Divenuto in sommo grado roccaforte di quella Pace che costantemente occorre guadagnare e difendere, abbiamo appreso – si legge nel testo - che lo splendido Tempio della Valle di Pompei si prepara con animo riconoscente a rinnovare la memoria dei 150 anni dall’arrivo dell’immagine della Beata Vergine». È per questo motivo in seguito alla richiesta dell'arcivescovo prelato di Pompei e delegato pontificio per il Santuario della Beata Maria Vergine del Santo Rosario Tommaso Caputo, papa Prevost ha scelto di inviare il cardinale Parolin. Tra i suoi compiti ci sarà quello di presiedere la celebrazione Eucaristica, benedire i fedeli e gli ospiti delle opere di carità , «esortandoli affinché, in questo Tempio della fede e della carità, edificato grazie allo sforzo di tanti uomini, sviluppino – scrive Papa Leone - l’anima cristologica e contemplativa del Rosario, secondo l’impulso offerto dal recente santo Bartolo e promosso dal Nostro Predecessore Leone XIII, il Papa del Rosario».
© RIPRODUZIONE RISERVATA






