Prima udienza per abusi sessuali, il cardinale Pell respinge le accuse
Nella sua prima apparizione davanti al
tribunale di Melbourne, il cardinale australiano George Pell ha
respinto oggi le accuse di abusi sessuali su minori, risalenti
agli anni Settanta.

Nella sua prima apparizione davanti al
tribunale di Melbourne, il cardinale australiano George Pell ha
respinto oggi le accuse di abusi sessuali su minori, risalenti
agli anni Settanta, per cui è stato incriminato. Il 76enne
prefetto della Segreteria per l’economia, affiancato dal
suo legale Robert Richter, si è dichiarato innocente.
"A scanso di equivoci, dico subito che il cardinale Pell si
dichiara non colpevole di tutte le accuse" contestategli, ha detto l’avvocato in tribunale,
mentre il porporato non ha rilasciato dichiarazioni.
Il presidente del tribunale Duncan Reynolds ha fissato la prossima udienza per il 6 ottobre e ha stabilito che gli avvocati ricevano una sintesi delle accuse entro l’8 settembre. Neanche questa mattina quindi sono stati resi noti i dettagli delle accuse nei confronti del prelato. Pell non era tenuto a partecipare a
questa udienza preliminare molto procedurale, durata pochi minuti. Ma il prelato, che
respinge ogni accusa a suo carico, ha sempre dichiarato la sua
intenzione di battersi per salvare il proprio onore.
Pell è entrato nella
Magistrates’ Court di Melbourne con il suo team legale ed è stato
sottoposto a controlli di sicurezza di routine prima di accedere
alla piccola aula, affollata principalmente da giornalisti.
Intanto all’esterno si era raccolta una piccola folla di
manifestanti contro e a favore del cardinale. "Sono innocente, tutte queste accuse sono false", aveva già detto
a fine giugno il porporato in un breve
dichiarazione letta in una conferenza stampa in Vaticano nel
giorno della sua incriminazione. "L’idea stessa di abusi sessuali
è ripugnante per me", aveva aggiunto.
La gerarchia della Chiesa australiana si è schierata dalla parte
del cardinale, presentandolo come "un uomo che non potrebbe
essere più onesto".
Il cardinale Pell mantiene formalmente l’incarico di prefetto della Segreteria per l’economia ma è stato autorizzato da papa Francesco a mettersi in congedo per potersi difendere in aula dalle infamanti accuse da lui sempre decisamente respinte. Nel frattempo il Papa ha comunque nominato un coordinatore ad interim del dicastero nellapersona di monsignor Luigi Mistò, segretario della sezione amministrativa della Segreteria.
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