venerdì 3 aprile 2020
E' risultato positivo al Covid-19, la conferma dalla Curia e dall'Ospedale. Le condizioni sono stabili
Monsignor Calogero Peri

Monsignor Calogero Peri - Archivio Siciliani

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E' risultato positivo al Covid-19 il vescovo di Caltagirone (Catania), monsignor Calogero Peri, ricoverato giovedì 2 aprile all'ospedale Gravina. Il presule accusava sintomi di tipo influenzale e ieri mattina, su richiesta del medico di medicina generale del presule, i sanitari dell'Unità operativa di Igiene pubblica di Caltagirone hanno sottoposto il vescovo a tampone per Covid-19, per il quale è risultato positivo. Sempre nel pomeriggio di ieri al Pronto soccorso dell'ospedale sono stati eseguiti esami clinici e radiologici e, in reparto, è stata iniziata subito la terapia.

Le condizioni di salute di monsignor Peri sono stabili, come conferma un comunicato congiunto dell'Ufficio diocesano per le Comunicazioni sociali e l'Azienda sanitaria provinciale.

"Vogliamo aggiungere alla voce della Diocesi e della città di Caltagirone, anche il nostro messaggio di affetto e di solidarietà a monsignor Peri, del quale apprezziamo la grande umanità e l'attenzione verso i più fragili e gli ammalati - dice la Direzione aziendale dell'Asp di Catania -. Siamo sicuri che, anche in questa circostanza,sarà un'affidabile guida spirituale per tutti gli operatori e per i pazienti".

Monsignor Peri aveva avvertito i primi sintomi qualche giorno fa, all’indomani della visita al cimitero della Città. Solo qualche giorno dopo, lo scorso 29 marzo, a causa del malessere persistente aveva rinviato a data da destinarsi, e in via precauzionale, l’Atto di Affidamento a San Giacomo, patrono della Città e della Diocesi di Caltagirone.

Il vicario generale della Diocesi don Gianni Zavattieri tiene a precisare che «oggi, venerdì di Passione, Papa Francesco ha esortato a vivere con Maria l'esperienza del dolore come retaggio della nostra condizione umana. In questo periodo nel quale ne stiamo sperimentando la sgradevole pesantezza, affidiamo alla Madre Addolorata la nostra vita, assumendoci con umiltà e pazienza la "nostra parte".

La prossimità della Pasqua ormai vicina illumini la nostra fatica. In comunione col Vescovo e coi fratelli più provati (che sono una folla ancora molto numerosa) imploriamo il coraggio di stare "iuxta crucem", perché e da quell'albero discende come frutto la Forza della certa Risurrezione».

Il vescovo ieri sera nella chat del clero diocesano ha lanciato anche un messaggio: «Vi ringrazio della vostra vicinanza, del vostro affetto e soprattutto della vostra preghiera. Vi chiedo anche la cortesia di farvi portavoce presso le vostre comunità del mio ringraziamento per la preghiera e l’affetto che mi fanno pervenire. Sono nella stanza e in attesa dei risultati hanno iniziato la terapia. Vi terrò informati per quello che saprò sull’evoluzione del decorso ospedaliero. Facendo la volontà di Dio teniamoci uniti nella preghiera».

I sanitari dell’Asp di Catania hanno già preso accordi con il segretario del Vescovo per ricostruire, così come prevedono le procedure, la catena dei contatti in modo da contenere la possibilità del contagio.

Monsignor Peri non è l'unico vescovo a conoscere il contagio da Covid-18: ricordiamo monsignor Derio Olivero, vescovo di Pinerolo, in ospedale dal 20 marzo e poi intubato dopo 6 giorni.

In miglioramento le condizioni del cardinale Angelo De Donatis, vicario del Papa per la diocesi di Roma, riceverato al Gemelli il 30 marzo scorso.

Guarito e già uscito dall'ospedale monsignor Antonio Napolioni, vescovo di Cremona, ricoverato il 7 marzo e tornato al Palazzo vescovile dopo 10 giorni di ricovero (LEGGI QUI LA SUA TESTIMONIANZA).

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