venerdì 13 giugno 2025
Antonia Salzano: «Unire le due canonizzazioni il 7 settembre? Carlo e Pier Giorgio sono due santi che parlano ai giovani. E hanno in comune l’amore per l’Eucaristia»
Antonia Salzano, la mamma di Carlo Acutis

Antonia Salzano, la mamma di Carlo Acutis - .

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Antonia Salzano l’ha scoperto solo qualche minuto prima che la notizia rimbalzasse su tutti i media. Le ha telefonato, mentre si trovava in casa ad Assisi, il postulatore della causa di suo figlio Carlo Acutis, morto nel 2006 all’età di quindici anni per una leucemia fulminante: «Abbiamo una nuova data, sarà proclamato santo il prossimo 7 settembre a Roma insieme a Pier Giorgio Frassati». Questo è il giorno deciso da papa Leone XIV, nel suo primo Concistoro. La canonizzazione del ragazzo milanese era già stata fissata per lo scorso 27 aprile ma era stata rimandata per la morte di papa Francesco. Al telefono con Avvenire, Antonia Salzano non trattiene la gioia: «Sono contentissima per questa notizia – esclama – e ancor più perché faranno santo mio figlio insieme a Frassati».

Signora Salzano, che somiglianze trova tra suo figlio e Frassati?

«Sono due giovani che parlano ai giovani. Unire le due canonizzazioni non toglie niente a nessuno dei due. Credo che abbiano molto in comune: anche Frassati, come mio figlio, amava l’Eucaristia. Trovare una nuova data per entrambi, che non coincida con nessun altro evento dell’Anno giubilare, è stata una bella soluzione. Lo trovo un bel connubio».

Papa Leone XIV non ha perso tempo per fissare la canonizzazione di Carlo. Ha sentito un’attenzione speciale?

«So per certo che il Papa ha a cuore Carlo e lo conosce, perché al santuario di Eten, nel Perù dove Robert Francis Prevost ha vissuto a lungo, si trova una reliquia di Carlo. In quel luogo si era verificato un famoso miracolo eucaristico che Carlo aveva inserito nella sua mostra digitale. Così, là è stata portata anche una reliquia di Carlo. C’è molta devozione per lui in quei luoghi e sono sicura che anche papa Leone XIV ha una forte devozione eucaristica. Le due storie si intrecciano».

Come avete vissuto la notizia in famiglia?

«Eravamo già pronti per il 27 aprile (ride, ndr). Ma ora siamo contenti perché finalmente abbiamo una data certa. Sicuramente è il coronamento di un percorso che è stato molto veloce. A volte i santi devono attendere secoli per essere riconosciuti, ma Carlo ci ha viziati: pochissimi genitori hanno avuto l’occasione di assistere alla canonizzazione del figlio. Da parte nostra siamo felici e festeggeremo, ma siamo ancora più contenti per i tanti devoti di Carlo che attendono questo momento».

Ha un messaggio per loro?

«Spero che per loro, come per noi, la sospensione della canonizzazione di Carlo sia stata un’occasione di riflessione personale. Per pensare: "Hanno fatto santo Carlo, va bene, ma io a che punto del mio percorso mi trovo?". Noi, in famiglia ci siamo dati la nostra risposta».

Ovvero?

«Ovvero che questo tempo, voluto dal Signore, ci ha aiutati a pensare molto al nostro percorso nella santità. A fare la nostra parte, per dirla diversamente. Credo che anche questi mesi che ci separano dalla canonizzazione saranno importanti. In tanti la aspettano, ma è un buon periodo per interrogarci: "Seguiamo, anche tramite Carlo, le orme di Dio?". Poi, finalmente, arriverà anche il momento di festeggiare insieme».

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