martedì 3 novembre 2015
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​Proprio mentre Francesca Immacolata Choaqui veniva interrogata e dichiarata in arresto per la fuga di documenti riservata dal Vaticano, domenica scorsa, Papa Francesco era a colloquio con il segretario della Cei, monsignor Nunzio Galantino. "Abbiamo parlato di altro e non di questo, ma il Papa non mi è sembrato particolarmente amareggiato", ha riferito oggi il presule in una intervista congiunta al Tg2000 e a InBlu Radio. Monsignor Galantino ha aggiunto di ritenere personalmente che la nuova fuga di documenti "non è una debacle per la Chiesa ma un momento bello in cui stanno emergendo le negatività e le fragilità. Quando il peccato viene fuori, fa male, ma è un momento positivo", ha sottolineato. Galantino non ha però negato che Francesco possa essersi sentito deluso per aver visto tradire la sua fiducia: "Mi metto nei suoi panni: qualsiasi figlio della Chiesa - ha spiegato - davanti a questi attacchi concentrici non può rimanere indifferente". 
Per Galantino, al di là degli effetti che avrà, la nuova fuga di documenti rappresenta comunque "un attacco alla Chiesa". "Non saprei - ha chiarito - da dove viene" anche se "sicuramente a qualcuno sta facendo paura il processo di rinnovamento che Papa Francesco sta portando avanti. A qualcuno - cioè - fa paura una Chiesa che comincia a essere inattaccabile su alcuni punti, che comincia ad essere credibile agli occhi anche dei non credenti e questo sta facendo perdere la ragione a qualcuno". Da qui "alcuni attacchi che sono assolutamente ingiustificati". Il segretario Cei ha poi contestato nell'intervista l'asserita volontà di favorire il rinnovamento della Chiesa attraverso la pubblicazione delle carte ottenute dalla Coses, cioè dall'organismo referente della quale era segretario monsignor Balda e la Choaqui l'unico membro italiano. "Se è vero che hanno detto di aver agito per il bene del Papa, hanno detto delle cretinate e sanno di mentire perché non si vuole bene a una persona pugnalandola alle spalle o rubandole conversazioni private e facendo male alla Chiesa. Si vuole coprire con una foglia di fico un furto e una mancanza di fiducia. È un gesto esecrabile", ha spiegato. L'augurio di Galantino è che "chi nella nostra Chiesa sta facendo più fatica ad accogliere i ritmi e le logiche di Papa Francesco, che in realtà sono i ritmi e le logiche del Vangelo, venga aiutato da questi scossoni. E che chi fa più fatica ad accogliere questo processo di rinnovamento venga messo davanti alla realtà di certi comportamenti e dica 'così non va bene, non faccio bene alla Chiesa'. Paradossalmente - infatti - questo potrebbe diventare un fatto positivo che smobilita determinate modalità". In questo momento, ha poi concluso, "si può stare vicino al Papa prendendo sul serio il suo invito: 'Pregate per me'. Preghiamo veramente affinché illumini il Santo Padre, chi sta a più contatto con lui e tutti i credenti a leggere in maniera diversa quello che sta avvenendo".
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