giovedì 22 giugno 2017
Il saluto del cardinale segretario di Stato agli Amici della Libera Università Maria Santissima Assunta (LUMSA)
Il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin (Ansa)

Il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin (Ansa)

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SALUTO ASSOCIAZIONE AMICI LUMSA

9 giugno 2017

Eminenza,

Prof. Francesco Bonini, Rettore della Lumsa,

Prof. Giuseppe Dalla Torre, Rettore emerito della Lumsa,

Distinti signore e signori,

Vi ringrazio per aver scelto questo luogo per presentare e procedere all’insediamento della nuova équipe degli Amici della Libera Università Maria Santissima Assunta (LUMSA).

L’Università, nata nell’ottobre del 1939 (in un primo tempo come Istituto Superiore Pareggiato di Magistero) per iniziativa di Luigia Tincani, si è fin da allora avvalsa di uno speciale legame con la Santa Sede, espresso nell’atto della fondazione dalla presenza del Card. Giuseppe Pizzardo.

Tra i suoi fini vi era quello di promuovere una formazione intellettuale ed umana libera dai condizionamenti ideologici del tempo, che miravano ad un monopolio dell’educazione e dell’istruzione. Questa ispirazione rimane un saldo punto da cui partire per un ulteriore sviluppo della sua opera di formazione anche nello scenario attuale, dove parrebbe - ad un primo sguardo - che nessuno aspiri al monopolio educativo.

Il diffondersi tuttavia di concezioni antropologiche non pienamente illuminate dalla visione cristiana, finisce per imporre un determinato clima, quasi una musica di sottofondo che nessuno può esimersi dall’ascoltare e verso la quale risulta sempre più arduo formulare obiezioni, se non si vuole rapidamente guadagnare la marginalità. È chiaro dunque che non è venuta meno la necessità di disporre di luoghi di alta formazione accademica capaci di trasmettere in forme moderne l’essenza del patrimonio spirituale racchiuso nell’umanesimo cristiano e atte a formare personalità in grado - proprio perché solidamente radicate nei propri ideali e valori - di dialogare in modo critico ed efficace con tutti.

Rigore scientifico, valorizzazione dei principi e dei valori che nascono dalla visione cristiana dell'esistenza e apertura alla collaborazione con altri atenei, con le pubbliche istituzioni e il mondo imprenditoriale, sono le colonne sulle quali si è edificato l’edificio della LUMSA.

In fedeltà a questa tradizione, l’istituzione di una qualificata équipe di “Amici della LUMSA” tramite la quale l’Università possa avvalersi del consiglio e dell’aiuto di persone esperte in diversi settori dell’economia, dell’impresa e del giornalismo, attingendo non solo all’ambito locale, è un passo significativo, che va nella direzione della necessaria collaborazione con la società civile per giungere a decisioni operative sulle strategie da intraprendere, in sinergia con il più ampio campo di forze possibili.

Il nuovo “Advisory board” che oggi viene costituito, sviluppando le conseguenzialità dell’art. 36 dello Statuto dell’Ateneo, potrà rappresentare un valido strumento di consultazione e di supporto nelle scelte operative. Occorre, infatti, predisporre le migliori condizioni per la trasmissione di un sapere radicato nei principi cristiani e dotato di un’apertura alle forze più dinamiche per rendere possibile una fruttuosa connessione tra scienza e professione, tra Università e mondo del lavoro, tra insegnamento superiore e

imprenditorialità. In particolare, i legami tra Università e mondo imprenditoriale sono indispensabili perché l’insegnamento – oltre a fornire un quadro di principi e di conoscenze all’altezza delle esigenze attuali – sappia anche tener conto delle aspettative del mondo del lavoro.

Non si tratta di asservire la scienza all’impresa, facendo propri modelli economicisti che tendono a limitare la libertà della ricerca e a porre in discussione il primato del sapere, ma di creare le condizioni per un ascolto reciproco senza pregiudizi delle ragioni e dei bisogni di ciascuno, allo scopo di facilitare l’incontro benefico tra questi due mondi. È vitale che l’Università sappia non solo fornire solidi ideali e una cultura che li sappia motivare e difendere, ma anche una professionalità adeguatamente spendibile, dotata di quella sensibilità e arricchita di quelle esperienze che rendono più probabile un facile accesso al lavoro.

Per individuare soluzioni alle questioni di massima rilevanza che impegnano le nostre società - tra le quali voglio qui citare la recrudescenza del fenomeno terroristico, la crisi migratoria e la difficoltà delle giovani generazioni di accedere ad un lavoro stabile e dignitoso, che finisce per aumentare la sfiducia verso il futuro, bloccando la crescita demografica - non sono disponibili facili scorciatoie. Sono invece indispensabili il serio impegno quotidiano nel produrre cultura e nel formare persone con un adeguato bagaglio di conoscenze e di esperienza. Solo opponendo la civiltà all’inciviltà, la ragione illuminata dalla fede al fanatismo accecato dall’odio, solo valorizzando la collaborazione e la ricerca, coordinandola con l’impresa e le attese della società, si potranno spargere semi di speranza che - una volta cresciuti - daranno vita a quel giardino multicolore in grado di togliere l’ossigeno alle erbe cattive che l’infestano.

La Santa Sede, per mezzo della voce e dell’azione del Santo Padre Francesco e di tutti i Suoi rappresentanti, intende offrire il suo contributo alla pace, all’autentico progresso dei popoli, alla salvaguardia dei fondamentali diritti dell’uomo e dell’ambiente. La sua azione risulterà tanto più incisiva quanto più sarà accompagnata e seguita da tanti altri soggetti e istanze che, facendo proprio il cuore del suo messaggio, sapranno farlo crescere nelle coscienze e nelle conseguenti decisioni dei protagonisti nei vari campi d’azione coinvolti.

Auspico vivamente che sappiate essere fini interpreti del nostro tempo, per apportarvi, con la saggezza che viene da Dio, le migliori proposte e progettualità che derivano dallo studio, dalla professionalità e dall’esperienza, aiutando la LUMSA a svolgere al meglio delle sue possibilità il mandato ricevuto, per il quale potrà sempre avvalersi dell’ausilio della Santa Sede.

Pietro Parolin, cardinale segretario di Stato

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