Se ad acuire la crisi dei giornali ci si mette anche la distribuzione

di Francesco Zanotti, Cesena
La protesta del Corriere cesenate contro Poste
November 15, 2025
Se ad acuire la crisi dei giornali ci si mette anche la distribuzione
Postini al lavoro / Imagoeconomica
Le lamentele sono continue. Ogni giorno trascorriamo parte del nostro tempo per cercare di tamponare l’emorragia di abbonati. Esausti per il mancato recapito del giornale, chiamano in redazione, elencano i ritardi e manifestano l’intenzione di recedere dall’abbonamento oppure minacciano il mancato rinnovo. La situazione si trascina da lungo tempo, amplificata, in questo 2025, dalla richiesta di Poste di consegnare le nostre 7-8.000 copie settimanali a Bologna, anziché a Forlì e a Ravenna, come accadeva in precedenza.
Ci era stato assicurato non solo lo stesso livello di servizio, ma un aumento di puntualità. Così non è accaduto. Come avevamo temuto. Ci vengono segnalati numeri consegnati due, tre, quattro settimane dopo, anche in centro città, quando da contratto il recapito dovrebbe essere effettuato il giorno seguente la nostra consegna a Poste. I disservizi sono in costante aumento e questo vale anche per tutta la corrispondenza. Vale per le bollette delle utenze, per gli avvisi di scadenza, per le lettere di convocazione per esami clinici o di richiamo che l’Ausl della Romagna diffonde da anni sul territorio. E vale di certo, e moltissimo, anche per noi che per storia e tradizione viviamo sulla diffusione della nostra stampa grazie agli abbonamenti. Le edicole scarseggiano ovunque. Trovarne una attiva diventa un’opera titanica, così come vedere una persona con un giornale sottobraccio. Eppure, per noi, il legame resiste ancora, nonostante la rete digitale abbia rivoluzionato il modo di informarsi da parte di chiunque, anche della popolazione di età più adulta, quella che compone gran parte dei nostri abbonati.
Siamo consci del momento particolare che viviamo, non da oggi. Sappiamo le sfide che abbiamo di fronte e ogni giorno ci interroghiamo non solo sul futuro, ma su come affrontare l’oggi. Per questo, nel pieno della pandemia da Covid, nell’aprile 2021 abbiamo dato avvio ad una esperienza di settimanale interdiocesano, in tre edizioni, di Cesena, Faenza e Ravenna. Abbiamo mantenuto aperte le redazioni e, di conseguenza, i legami con i territori e la storia. I prossimi passi riguarderanno i nostri siti online da unire, con la stessa logica del giornale cartaceo, per continuare a essere presenti in ogni luogo in cui ci si occupa della vita della gente. Tutto questo, nell’attuale panorama italiano dell’informazione, è reso possibile per quasi tutti gli editori grazie alle risorse messe a disposizione dalla legge che favorisce il pluralismo informativo entrata in vigore nel 2017. Ci vollero anni di accesi confronti e di infinite trattative con Parlamento e Governo per arrivare a una norma condivisa che mise sullo stesso piano cooperative di giornalisti ed editori non profit, quotidiani e periodici.
Le regole attuali hanno notevoli meriti. Consentono a numerosi operatori dell’informazione di rimanere sul mercato, nonostante una crisi inarrestabile. La convinzione che la presenza di più giornali sia una ricchezza per il Paese a favore della democrazia, convinse tutti ad approvare una regolamentazione che sostiene chi raggiunge i lettori: contributi pubblici in base ai ricavi e non più in base ai costi sostenuti. Un cambio di paradigma che consente di mantenere in vita strumenti che danno voce alle comunità.
Ora la sopravvivenza è legata alla diffusione. Sono inaccettabili le scuse di Poste che parla di «temporanei rallentamenti nella consegna della corrispondenza», come è stato risposto via pec a un nostro reclamo ufficiale. In ballo c’è un servizio pubblico che non viene più garantito agli utenti, e non solo a quelli delle cosiddette aree interne. Ciò mette in discussione il nostro lavoro. Nella catena della produzione di un giornale, se un anello si spezza vanifica l’operato degli altri. In gioco c’è il pluralismo dell’informazione. Tocca a Poste, o a chi dà istruzioni a Poste, fornire risposte adeguate alle pressanti e giustificate richieste dei cittadini.
Direttore del settimanale interdiocesano Corriere Cesenate, Edizioni di Cesena, Faenza e Ravenna

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