giovedì 21 luglio 2022
In due mesi sono stati individuati altri 59 ulivi infetti, secondo i dati forniti da Infoxylella in base agli aggiornamenti della Regione Puglia
Un ulivo malato

Un ulivo malato - Ansa

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La Xylella, silente e insidiosa, continua ad avanzare nelle campagne del Sud Barese. In due mesi sono stati individuati altri 59 ulivi infetti, secondo i dati forniti da Infoxylella in base agli aggiornamenti della Regione Puglia. In particolare, il terzo rilevamento tra quelli avviati a maggio scorso, ha fatto registrare 30 alberi malati a Monopoli e 9 a Polignano (oltre a quelli già presenti nell’agro di Fasano), con il batterio killer che agisce pressoché indisturbato.

Invece, la conta definitiva del monitoraggio effettuato in tutto il 2021 ha stimato oltre 3.000 piante contagiate nelle zone cuscinetto e di contenimento. Gli ulivi infetti restano focolai attivi, fonti di inoculo per la "sputacchina", l’insetto vettore, complice della diffusione della Xylella. La Puglia ha già pagato lo scempio che si è perpetrato per esempio ad Oria e Francavilla, dove, sottolinea la Coldiretti Puglia, per non abbattere 47 ulivi già contagiati, con espianti bloccati dai ricorsi al Tar, sono morti 3.100 alberi, consentendo al vettore di continuare ad infettare migliaia di esemplari anche monumentali.

Considerato che non esiste una cura per bloccare definitivamente il diffondersi della batteriosi, ci si affida anche alle tecnologie innovative di monitoraggio remoto nella speranza di contenere i danni ma soprattutto di scongiurare il diffondersi del contagio nelle aree indenni della Puglia e delle regioni limitrofe. Nel Piano anti Xylella 2022 della Regione sono contemplati nuovi metodi di sorveglianza, come la task force cinofila, col supporto scientifico dei ricercatori dell’Ipsp del Cnr e con il supporto logistico ed organizzativo di Unaprol e Coldiretti. Nel corso dell’anno verranno effettuati 15 controlli equamente suddivisi tra vivai e garden di piante ornamentali e officinali, vivai e garden di piante appartenenti a specie ben definite e lotti di arbusti importati da Paesi terzi al loro arrivo al porto di Bari.

Inoltre, con il progetto di ricerca Redox (Remote early detection of Xylella), finanziato dal ministero dello Sviluppo economico e coordinato dal Distretto tecnologico aerospaziale (Dta), saranno elaborate immagini telerilevate da aereo, acquisite con sensori iperspettrali e termici, delle piante infette prima ancora della manifestazione dei sintomi, per l’identificazione precoce dei focolai di Xylella.

Tuttavia rischi e pericoli sono sempre in agguato. La diffusione della Xylella potrebbe costare miliardi di euro nei prossimi 50 anni in Europa. Secondo la Coldiretti, se in Italia l’espansione della zona infetta non venisse arrestata, l’impatto economico potrebbe crescere fino a 5,2 miliardi di euro, almeno stando ad uno studio della prestigiosa rivista americana Pnas (atti dell’Accademia nazionale delle scienze degli Stati Uniti) circa la valutazione dell’impatto di Xylella sull’olivicoltura in Italia, Grecia e Spagna. La ricerca è stata realizzata da un team di scienziati guidato da economisti dell’Università di Wageningen, in Olanda.

Il contagio della Xyella ha già coinvolto oltre 21 milioni di piante lasciando un panorama spettrale. Una strage di ulivi, con oltre 8mila chilometri quadrati di territorio colpito, pari al 40% dell’intero comparto agricolo pugliese.

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