lunedì 13 giugno 2022
La coalizione avanti, ma senza Fdi, anche a Catanzaro. Padova al centrosinistra. Exploit di Tommasi a Verona. La Lega crolla al Nord. Salvini: il premier si decide alle politiche
Proiezioni: il centrodestra vince al primo turno a Genova, L'Aquila e Palermo

Reuters

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Ore 20:00 - Meloni: centrodestra vincitore, Fdi traino coalizione. M5s in calo anche al Sud e Conte attacca i nemici interni. Per Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia, «al primo turno il centrodestra esce vincitore, c'è stata un'affermazione importante». Ma la presidente dei conservatori europei va anche oltre e rivendica la guida dell'alleanza: «C'è il ritorno di un sano bipolarismo. Fdi cresce ovunque con dati molto significativi. Il fatto che oggi Fdi sia la forza traino del centrodestra è un'indicazione della chiarezza del posizionamento. Se fossi Salvini o Berlusconi lascerei il governo». Dallo schieramento opposto il presidente del M5s, Giuseppe Conte, ragiona sulla performance negativa del partito, attacca le «resistenze interne» che avrebbero frenato la corsa dei pentastellati e annuncia per domani una conferenza stampa per preparare un riassetto sui territori. Per quanto riguarda il calo del partito al Sud, l'ex premier prende atto e chiede di «ribaltare questa tendenza» con un «lavoro serio e costante sui territori, che non può essere improvvisato. Anche perché noi non siamo una forza politica che quando c'è un appuntamento elettorale infoltisce le liste con portatori di voti. Il nostro rigore lo conoscete».

Ore 18:00 - Renzi: alle politiche Iv sopra M5s. I risultati in arrivo finora galvanizzano Matteo Renzi che prevede un sorpasso del suo partito ai danni del M5s alle prossime elezioni politiche. «Se fossi ancora un dirigente del Pd, mi porrei il tema di fare un'alleanza col centro riformista - dice il leader di Italia viva - che fa buoni risultati sia coi nostri candidati che con quelli di Più Europa/Azione, anziché coi grillini. Staremo a vedere».

Ore 17:00 - Padova al centrosinistra. La Lega crolla al Nord. Salvini: il premier si decide alle politiche. Le stime sui dati di Padova indicano una vittoria al primo turno del centrosinistra. Secondo la proiezione Swg per La7 il candidato appoggiato dal campo progressista, sindaco uscente Sergio Giordani, è al 59,3%, mentre Francesco Peghin, sostenuto dal centrodestra, è al 31,1%. Sul fronte politico nazionale invece, stando alle stime di Youtrend, «si sta materializzando lo scenario peggiore per la Lega: dietro a Fdi anche al Nord» e nelle maggiori città al voto. Per il dem Walter Verin «il crollo» del Carroccio indica che «il Nord non è più una fortezza inespugnabile, mentre le forze progressiste, con il Pd traino, hanno ottenuto risultati significativi». Per Salvini, però, questo non determina nulla in seno alla coalizione, perché «il leader di centrodestra lo decideranno gli elettori alle politiche, chi farà il premier lo decidono gli italiani, a me interessa che vince il centrodestra». Intanto arrivano anche i dati parziali di Parma, dove il Pd è il partito più votato. Secondo la proiezione di Opinio Italia sarebbe in testa il candidato Michele Guerra, sostenuto dal centrosinistra e dalla lista Effetto Parma con Pizzarotti, al 46,1%. Fermo al 21,4% Pietro Vignali, appoggiato dal centrodestra.

Ore 16:00 - Salvini: «Uniti vinciamo». «Il centrodestra unito vince, il centrodestra diviso, come a Verona, potrebbe vincere ma se la gioca al ballottaggio». Lo ha detto il segretario della Lega, Matteo Salvini, commentando le prime proiezioni dei risultati del voto nel corso della conferenza stampa organizzata in via Bellerio. «A Verona - ha insistito - se si fosse presentato unito il centrodestra avrebbe vinto». Intanto arrivano anche le stime riguardanti il risultato di Catanzaro, unico capoluogo di Regione in cui il centrodestra non è dato vincente al primo turno ma è comunque in testa, anche se diviso ( Fdi corre da solo). Il candidato appoggiato da Forza Italia e Lega (che si presentano senza simboli di partito), Valerio Donato, è avanti con il 44,7%. Seguito dall'uomo scelto dal centrosinistra e dal Movimento Cinque Stelle, Nicola Fiorita, con il 31,2%, e da Antonello Talerico al 13,7%. La candidata sindaca di Fratelli d'Italia, Wanda Ferro, è invece all'8,7%.

Ore 15:00 - Arrivano le prime proiezioni. Secondo la stima realizzata dal consorzio Opinio Italia per RaiUno, a Palermo Roberto Lagalla, candidato del centrodestra, avrebbe il 44,6% dei voti e, dunque, sarebbe eletto sindaco al primo turno. Il candidato del centrosinistra, Franco Miceli, si fermerebbe al 28,6%. Per lo stesso istituto, e con una copertura del campione del 5%, a Verona è avanti l'ex calciatore Damiano Tommasi, sostenuto dal centrosinistra, con il 40,9%, seguito dal sindaco uscente Federico Sboarina con il 28,4%, appoggiato da Fdi, Lega e liste civiche. Flavio Tosi, che corre anche per Forza Italia è invece al 25,8%. Alberto Zelger (no vax sostenuto anche dal Popolo della famiglia), si ferma al 3,6%. A Genova, il sindaco uscente Marco Bucci, candidato del centrodestra, ma anche di Italia Viva e Azione, si attesta al momento ben oltre il 50%. Probabile successo al primo turno per il centrodestra anche a L'Aquila dove Pierluigi Biondi è al 51,3%, seguito da Americo Di Benedetto (liste civiche), al 23,9%. Più indietro Stefania Pezzopane, che corre per il centrosinistra e il Movimento 5 Stelle, al 23,5%.

Ore 14:00 - Inizia lo spoglio. Al via la conta delle schede per le elezioni amministrative e arrivano le prime reazioni al voto. Nel corso del consiglio federale della Lega, iniziato questa mattina, dallo staff del Carroccio filtra «cauta soddisfazione per le notizie che danno il centrodestra in vantaggio». Nel frattempo, il presidente della commissione Antimafia, Nicola Morra (Misto), si esprime sulla scarsa affluenza: «Per me il fatto che le persone non vadano al voto, soprattutto alle elezioni amministrative, rappresenta un gravissimo campanello d'allarme per la democrazia». Soddisfazione era stata espressa in mattinata anche da Carlo Calenda, leader di Azione, che in molti comuni si è presentato con un proprio candidato contro quelli schierati dalle due coalizioni principali: «Tra le grandi città a L'Aquila, Palermo, Catanzaro e Parma abbiamo scelto la strada più difficile per le amministrative: fare un terzo polo lontano da populisti e sovranisti. In tutte e quattro le città i nostri candidati hanno ottenuto secondo gli exit poll ottimi risultati».

Ore 9:00 - In attesa dell'inizio dello spoglio, alle 14, le due sfide più significative di queste amministrative sembrano premiare il centrodestra unito. A Genova e Palermo gli exit poll danno infatti la coalizione vittoriosa già al primo turno, mentre a Verona, a sorpresa, è in vantaggio l'outsider Tommasi. L'affluenza alle urne è stata del 54,72% (dato definitivo sul voto che si è tenuto ieri e relativo agli 818 Comuni gestiti dal Viminale). Alle consultazioni precedenti era stata del 60,12%.

GENOVA
Secondo le stime del Consorzio Opinio per RaiUno, a Genova il sindaco uscente Marco Bucci, sostenuto dal centrodestra, Iv e Azione, sarebbe riconfermato con una percentuale tra il 51% e il 55% dei voti. Mentre il candidato del centrosinistra, Ariel Dello Strologo, si fermerebbe tra il 36% e il 40%. Nel capoluogo ligure è andato a votare il 44,69% della popolazione (aveva votato il 49,14% alle scorse amministrative).

PALERMO
A Palermo, dove per passare al primo turno - in virtù della legge regionale - basta il 40%, pare scontata la vittoria di Roberto Lagalla al primo round. Il candidato del centrodestra avrebbe ottenuto il 43-47%. L'ex rettore dell'ateneo palermitano, fortemente voluto da Lorenzo Cesa dell'Udc e poi caldeggiato anche da Giorgia Meloni e in un secondo momento da Fi e Lega, avrebbe la meglio su Francesco Miceli, sostenuto da Pd, M5S e alcune liste civiche (tra il 27% e il 31%). L'affluenza è stata del 41,85 per cento, per un totale di 227.681 elettori.

VERONA
Sorpresa a Verona dove l'outsider Damiano Tommasi, sostenuto da un raggruppamento di liste civiche e dal centrosinistra più il M5s, secondo gli exit poll si aggiudica tra il 37% e il 41% delle preferenze, lasciando il sindaco uscente Federico Sboarina e l’ex sindaco Flavio Tosi indietro e alla pari (entrambi attorno al 27% - 31%). «Dovremo attendere la giornata di domani per vedere i dati certi, ma il risultato degli exit poll dimostra che la voglia di girare pagina a Verona si fa sentire - ha detto l'ex calciatore ieri sera -. Questo era il nostro primo obiettivo. È un risultato storico per Verona, dove da tempo si attende la prospettiva di un cambiamento».

Le altre città al voto

A L'Aquila il sindaco Pierluigi Biondi sarebbe riconfermato (gli exit poll gli assegnano una percentuale tra il 49 e il 53), la sfidante, di centrosinistra, Stefania Pezzopane, si fermerebbe tra il 23% e il 27%. A Catanzaro sarebbe in vantaggio Valerio Donato, ex esponente del Pd, a capo di alcune liste civiche sostenute da Lega e Forza Italia (gli exit poll gli danno tra il 40 e il 44%). Al ballottaggio andrebbe Nicola Fiorita, candidato del centrosinistra (Pd e M5s). Fuori Wanda Ferro, esponente di FdI, che arriverebbe addirittura quarta. Infine Parma, dove sarebbe avanti il candidato del centrosinistra Michele Guerra (tra il 40% e il 44% dei voti), seguito da Pietro Vignali, candidato di Lega, FI e alcune liste civiche, che si fermerebbe tra il 19% e il 23%.

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