venerdì 25 novembre 2022
Per il Capo dello Stato «denunciare una violenza è un atto che richiede coraggio. Abbiamo il dovere di sostenere le donne che hanno la forza di farlo»
Il presidente Mattarella: «È aperta violazione diritti umani»

Ansa

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«La violenza contro le donne è una aperta violazione dei diritti umani, purtroppo diffusa senza distinzioni geografiche, generazionali, sociali.
Negli ultimi decenni sono stati compiuti sforzi significativi per riconoscerla, eliminarla e prevenirla in tutte le sue forme.
Tuttavia, per troppe donne, il diritto ad una vita libera dalla violenza non è ancora una realtà. Le cronache quotidiane ne danno triste testimonianza e ci ricordano che ci sono Paesi dove anche chi denuncia è oggetto di gravi ed estese forme di repressione». Così Sergio Mattarella, in occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne.

"Le cronache quotidiane - prosegue il capo dello Stato nella sua dichiarazione - ne danno triste testimonianza e ci ricordano che ci sono Paesi dove anche chi denuncia e si oppone alle violenze è oggetto di gravi ed estese forme di repressione. Sono narrazioni dolorosissime, sino alle aberrazioni in quei territori che vivono situazioni di guerra ove le donne diventano ancora più vulnerabili e sono minacciate da violenze che possono sfociare nella tratta di esseri umani o in altre gravi forme di sfruttamento".

Per Mattarella "porre fine alla violenza contro le donne, riconoscerne la capacità di autodeterminazione sono questioni che interpellano la libertà di tutti. La violenza di genere, nelle sue infinite declinazioni, dalla violenza fisica, psicologica, economica, fino alla odierna violenza digitale, mina la dignità, l'integrità mentale e fisica e, troppo spesso, la vita di un numero inestimabile di donne, molte delle quali sovente, non si risolvono a sporgere denuncia".

"Denunciare una violenza è un atto che richiede coraggio - sottolinea il capo dello Stato - . Abbiamo il dovere di sostenere le donne che hanno la forza di farlo, assicurando le necessarie risposte in tema di sicurezza, protezione e recupero. Un'azione efficace per sradicare la violenza contro le donne deve basarsi anzitutto sulla diffusione della prevenzione delle cause strutturali del fenomeno e su una cultura del rispetto che investa sulle generazioni più giovani, attraverso l'educazione all'eguaglianza, al rispetto reciproco, al rifiuto di ogni forma di sopraffazione".

Acnur sulla violenza contro le donne: conflitti e crisi economica peggiorano il fenomeno

Anche l'agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Acnur) ha lanciato un allarme nella giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne: "Il deterioramento delle condizioni socio-economiche, i conflitti nuovi e quelli in corso e la carenza di fondi per le operazioni umanitarie stanno aggravando il rischio di violenza di genere per le donne e le ragazze costrette a fuggire".

"Un mix tossico di crisi - conflitti, clima, costi alle stelle e gli effetti a catena della guerra in Ucraina - sta infliggendo un colpo devastante alle persone costrette a fuggire in tutto il mondo, ma a soffrirne sono soprattutto le donne e le ragazze", ha dichiarato Filippo Grandi, alto commissario dell'Onu per i Rifugiati.
Molti rifugiati e sfollati interni, si legge in una nota, "non sono in grado di soddisfare i bisogni di base, a causa dell'inflazione dei prezzi e della limitata assistenza umanitaria dovuta all'interruzione delle catene di approvvigionamento e alla carenza di fondi".
"Le donne e le ragazze costrette a fuggire sono spesso le più vulnerabili - prosegue il comunicato -, a causa della perdita di beni e mezzi di sussistenza, dell'interruzione delle reti di sicurezza comunitarie e della loro frequente esclusione dall'istruzione e da altre forme di protezione sociale nazionale. Di fronte alla carenza di cibo e all'aumento dei prezzi, molte donne e ragazze sono costrette a prendere decisioni strazianti per sopravvivere".
"Con i risparmi esauriti, molte saltano i pasti; le bambine vengono mandate a lavorare invece che a scuola, e alcune non hanno altra scelta che chiedere l'elemosina o praticare la vendita o lo scambio di sesso per sopravvivere. Per troppe, i rischi di sfruttamento, traffico di esseri umani, matrimoni precoci e violenze nelle relazioni di coppia sono aumentati", ha denunciato Grandi.

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