sabato 18 marzo 2017
In una nota i vescovi calabresi sottolineano la centralità del lavoro, dell'inclusione sociale e della memoria delle vittime della criminalità organizzata per il futuro della loro terra.
I vescovi calabresi: sviluppo sociale e memoria delle vittime
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La Giornata nazionale della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime delle mafie, che si svolgerà quest'anno a Locri a livello nazionale, è «davvero significativa per il nostro territorio». Lo dicono i vescovi calabresi in una nota diffusa dopo l'incontro della sessione primaverile della Cec che si è svolta a Catanzaro. I presuli assicurano la loro partecipazione ai vari momenti previsti «compatibilmente con altri impegni pastorali». «La memoria è un capitale, un patrimonio a cui non si deve mai rinunciare», dice il presidente dei vescovi calabresi, Vincenzo Bertolone che domenica sera presiede una veglia di preghiera: «È il ponte tra passato e presente; esprime l'omaggio a coloro che hanno dato la vita, ma interpella la nostra coscienza perché il loro sacrificio sia per tutti una lezione che illumini il nostro presente. Preti, laici, consacrati, donne e uomini, bambini, ragazzi e adulti, forze dell'ordine e magistrati, cittadini qualunque e lavoratori, professionisti e avvocati falcidiati dalla violenza gratuita»: «Ogni vita strappata è l'umanità intera, che chiede di restare, di non essere cancellata dalla memoria, che sarebbe la peggior morte. Volti, quelli delle vittime di mafia, che ci ricordano come ancora sia calpestato il comandamento di non uccidere».
Molti i temi all'ordine del giorno dei lavori dei pastori calabresi nell'incontro di Catanzaro, dove hanno anche affrontato la situazione sociale della regione con un incontro avuto con il Presidente della Giunta Mario Oliverio che ha illustrato i contenuti del Piano di inclusione sociale e di contrasto alla povertà approvato, di recente, dalla Giunta regionale. Si è parlato anche – si legge in una nota – di sanità, del sostegno agli organismi assistenziali presenti sul territorio, di beni culturali diocesani «patrimonio della storia e della vita di fede di questa regione per il bene della nostra gente». E poi della la situazione del porto di Gioia Tauro.
Tra i temi discussi, dopo aver espresso «vicinanza, orante e benaugurante, al Santo Padre per il suo quarto anno di pontificato», i vescovi si sono soffermati nuovamente sul Tribunale ecclesiastico interdiocesano di Reggio Calabria, sulla nuova «Ratio per i Seminari» recentemente promulgata dalla Congregazione del Clero, dell'Istituto Teologico Calabro in vista di una qualificazione «sempre maggiore» del corpo docente e del perfezionamento dei rapporti con il Seminario, della Scuola di formazione regionale per operatori di pastorale familiare sull'«Amoris laetitia», che partirà nel prossimo anno pastorale.
Quanto all’appuntamento di Locri, il sostegno dei vescovi calabresi è stato sancito dalla presenza del simbolo della Cec accanto a quelli di Libera e Avviso pubblico sui manifesti e le pubblicazioni della Giornata. L’evento avrà come momenti centrali l’incontro, domattina, del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella con centinaia di familiari di vittime di mafia, nel pomeriggio la Veglia di preghiera presieduta dall’arcivescovo di Catanzaro-Squillace Vincenzo Bertolone, presidente della Cec , e il 21 marzo, la marcia per le vie di Locri.

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