giovedì 27 marzo 2014

Il presidente americano dopo l'incontro con il premier: saprà portare avanti l'Italia.
Al Quirinale da Napolitano 
«Gli Usa saranno all'Expo di Milano» (D. Fassini)

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"Ho fiducia nelle riforme di Renzi. Il premier saprà portare avanti l'Italia". Il presidente Barack Obama promuove il premier Renzi e il suo programma. Piena sintonia tra i due, che indossavano lo stesso completo blu con giacca a due bottoni e cravatte a tinta unita (azzurra quella di Obama, rossa quella di Renzi) alla fine dell'incontro, in una affollatissima conferenza stampa alla quale hanno partecipato oltre trecento giornalisti, e uno scambio di complimenti. Renzi, emozionatissimo, ha parlato di Obama come di un modello da imitare. "E' stato un grande piacere ospitarlo a Villa Madama. Tutti i giornalisti italiani sanno che Obama non è solo il presidente Usa: per me e la mia squadra è fonte di ispirazione". L'incontro con Obama ha aggiunto ancora Renzi è "un appuntamento molto importante per il nostro governo". "Quel messaggio che ha caratterizzato la sua campagna, Yes we can - ha aggiunto ancora il premier - oggi vale anche per noi". Molti gli argomenti trattati: dalla questione economica, con la promessa di Renzi di rilanciare l'economia italiana, alla questione dell'Ucraina a quella degli investimenti sulla sicurezza. All'incontro hanno partecipato il segretario di stato John Kerry ed il ministro degli Esteri, Federica Mogherini. Obama ha ascoltato con la mano sul cuore l'inno americano e ha poi passato in rassegna il picchetto per gli onori militari. Obama si è detto colpito dall'energia del premier, lo ha invitato negli Usa, e si è detto convinto che il suo governo sarà in grado di imprimere una scossa all'Italia. "Nessuno sa meglio di Renzi, fa parte della sua missione, che deve rinvigorire l'economia italiana. Ciascun paese ha pregi e difetti in economia e Renzi ha identificato delle riforme strutturali che l'Italia deve compiere". "Non abbiamo alibi dobbiamo cambiare noi stessi" ha commentato Renzi. Obama ha apprezzato in maniera particolare gli sforzi per il lavoro e per i giovani. "Abbiamo scelto lo stesso acronimo degli Usa, jobs act, per restituire lavoro e spazio ai giovani" ha detto il premier italiano.  Obama ha definito una bolla "sterile" il dibattio tra crescita e austerità in Europa. Per il presidente degli Stati Uniti serve la crescita ma è necessario avere conti pubblici in ordine. Obama ha poi affrontato il tema delle eventuali sanzioni verso la Russia per la questione Crimea: "Andranno esaminate per ciascun settore valutando l'impatto" ha detto, sottolienando che "non siamo più ai tempi della guerra fredda". Renzi da parte sua ha spiegato che con gli Usa l'Italia e l'Ue hanno condiviso una forte protesta nei confronti dell'Ue. Obama ha confermato le perplessità sulle politiche di molti paesi europei di tagliare in modo consistente la spesa per la difesa. "Noi spendiamo circa il 3% per la difesa, l'Europa circa l'1%". Renzi ha chiesto infine al presidente americano un aiuto sulla delicata questione dei marò trattenuti in India. Il presidente americano, conclusi gli impegni istituzionali, si è recato a Colosseo per la sua visita privata al monumento, accompagnato da un'archeologa della Sovrintendenza.  Visibilmente rilassato Obama si è tolto la cravatta e ha fatto il turista. Siparietto con il ministro dei beni culturali e turismo Dario Franceschini che lo ha accolto fra le meraviglie dell'Anfiteatro Flavio, "Minister of cultur? Great Job'!" ha esclamato il presidente Usa stringendo la mano al ministro italiano. "In Italy is the best job", la replica sorridente di Franceschini.
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