mercoledì 22 novembre 2023
Il ministro ha presentato in Senato il progetto "Educare alle relazioni". Con lui la titolare delle Politiche familiari Roccella. Telefonata Schlein-Meloni per un «lavoro comune sulla prevenzione»
Ecco il piano Valditara: «Basta con cultura maschilista»

Ansa

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Il "piano Valditara" per l'educazione affettiva nelle scuole è pronto. Si tratta del primo progetto governativo di contrasto al «problema del machismo» all'interno del nostro sistema di istruzione, come ha fatto notare lo stesso ministro dell'Istruzione presentandolo questa mattina in Senato assieme alla titolare delle Politiche familiari, Eugenia Roccella.

«Occorre dire basta in modo totale, definitivo e drastico a quei residui di cultura maschilista che ancora inquinano il nostro Paese - ha detto il titolare del Miur -. Parte una grande mobilitazione e per la prima volta in Italia si fa un esperimento di questo tipo e si intende affrontare il tema del maschilismo e della violenza psicologica e fisica sulle donne. Il progetto si sviluppa su più piani, con l'educazione civica dall'elementari alle superiori, c'è l'invito a far entrare la cultura dei rispetto in tutti gli insegnamenti. Poi c'è il progetto specifico nelle scuole superiori e si articola con gruppi di discussione, con il coinvolgimento degli studenti in prima persona».

«Il progetto Educare alle relazioni (questo il nome del piano voluto dal ministro dell'Istruzione ndr.), prende l'avvio non dai recenti fatti di cronaca - ha tenuto a precisare Valditara - ha preso le mosse dagli eventi accaduti la scorsa estate, a Palermo e Caivano, da una mia forte volontà di dire basta in modo totale ai residui di cultura machista che ancora inquinano il Paese. È inaccettabile che la donna debba subire vessazioni, violenze, fino ad arrivare ai tragici fatti di questi giorni. Proprio per questo, anche dialogando con vostri colleghi, mi venne in mente l'idea di creare dei gruppi di discussione. La scuola si occupa del fenomeno culturale, quel maschilismo imperante che si manifesta in tante situazioni della vita quotidiana, a scuola nel lavoro, per strada, così fastidioso per la donna come subire complimenti non voluti da parte del maschio di turno che fa apprezzamenti volgari, anche questa è una forma di violenza, in questo caso psicologica».

Valditara ha mostrato soddisfazione per la «consultazione molto ampia» da cui è partita la stesura del piano, che «affonda le sue radici nel progetto Educare al rispetto (del 2015) ed è una sua evoluzione significativa. Gli studenti - ha proseguito - verranno edotti alle conseguenze penali che i loro comportamenti possono generale, troppo spesso c'è una totale mancanza di conoscenza del codice penale». Educare alle relazioni - che verrà finanziato con 15 milioni di fondi Pon e per ora parte con una adesione volontaria delle scuole - prevede un docente referente in ogni scuola, gruppi di discussione che coincidono con la classe e una adeguata formazione di ciascun docente moderatore. Avrà la durata di 30 ore e ci sarà un monitoraggio dei risultati conseguiti.

«Il patriarcato esiste eccome, ma i protagonisti del cambiamento devono essere gli uomini mentre alle donne dobbiamo dare gli strumenti per riconoscere le violenze e difendersi - è stato il commento di Roccella -. La violenza è il sintomo della incapacità di accettare la libertà della donna, gli uomini devono diventare protagonisti del cambiamento».

Il tema è stato anche al centro di una telefonata tra Elly Schlein e Giorgia Meloni su iniziativa della segretaria dem, che avrebbe chiamato la premier, spiegano fonti del Pd, «in merito alla possibilità di trovare un terreno comune per far fare un passo avanti al Paese sulla prevenzione della violenza di genere».

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