mercoledì 29 novembre 2023
La ricerca di una migliore qualità della vita e il carovita spingono tanti a guardare ai territori rurali, come Lomellina, Oltrepò Pavese e Mantovano, Oglio. Studio Ambrosetti: il 15% è pronto a farlo
Terre del Po

Terre del Po - Ufficio stampa Dimore e Borghi - Gal

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«Voglio andare a vivere in campagna. Voglio la rugiada che mi bagna. Ma vivo qui città e non mi piace più. In questo traffico bestiale la solitudine ti assale e ti butta giù». Così cantava Toto Cutugno qualche anno fa. Dopo il Covid e di fronte ai ritmi e al carovita di Milano - diventata città sempre più esclusiva - non ha più il sapore della boutade sentire da amici e conoscenti l’espressione: «Basta, vado a vivere in campagna». Una vita fuori Milano in cerca di una situazione abitativa e sociale diversa. In effetti il 15% dei milanesi sarebbe già pronto a trasferirsi in aree rurali, in particolare a sud della metropoli, in Lomellina, Oltrepò Pavese, Oltrepò Mantovano e Oglio Po, territori in grado di dare risposte a una nuova domanda di qualità della vita che arriva dalla città. Un dato di sintesi emerso dall’indagine “Oltre Milano, nuova qualità della vita” commissionata dai Gal (Gruppi Azione Locale) di Pavia, Cremona e Mantova e realizzata da The European House Ambrosetti. Presentato a Palazzo di Regione Lombardia dagli assessori Alessandro Beduschi (agricoltura) e Barbara Mazzali (Turismo), lo studio ha esplorato tra un campione di cittadini milanesi e “non” l’ipotesi di stabilirsi nelle aree rurali e provinciali comprese nei tre Gal. E se il 15% è disposto a sposarsi subito in aree rurali di “prossimità” -¬ come sono le tre province lombarde, con un ecosistema di cittadine, borghi e campagna - più della metà del campione (il 51,7%) si dice disponibile a farlo nel prossimo futuro. Ma a certe condizioni: l’offerta dei servizi di base è ritenuta da oltre il 60% un fattore distintivo, insieme alla disponibilità di centri commerciali, efficaci reti di connettività e collegamento verso l’“esterno”, come i trasporti pubblici, la banda larga e la possibilità di avere una situazione lavorativa soddisfacente e “agile”. Il tutto contando su costi abitativi assai più bassi della metropoli e una migliore qualità dell’ambiente.

Panorma Vigneti, sull sfondo il castello di Montalto Pavese

Panorma Vigneti, sull sfondo il castello di Montalto Pavese - Ufficio stampa Dimore e Borghi - Gal

Interrogati, invece, sulla conoscenza sulle tre aree rurali lombarde, sebbene siano valutate positive, il 18% del campione non le conosce o non le ha mai visitate. Tra chi invece li conosce, sono apprezzate come destinazione per gite «fuori porta» e riconosciute per le loro eccellenze enogastronomiche, il paesaggio e il sistema fluviale. «Dall’indagine - Pio Parma, Senior Consultant di The European House - Ambrosetti, che ha curato lo studio e la survey- emerge un crescente desiderio di riscoprire le aree esterne alla cerchia metropolitana, anche come possibile destinazione di vita, alla ricerca di valori e ritmi diversi, pur mantenendo un legame con la grande città - relazioni lavorative, familiari e di conoscenza. La possibilità di (ri)programmare parte della propria vita in una zona rurale è manifestata soprattutto da chi è nel pieno della propria attività lavorativa (60,8% nella fascia 45-54 anni) o prossimo alla pensione (50,6% nella fascia 55-64 anni). L’indagine e l’analisi sul posizionamento strategico dei territori rurali forniscono quindi una chiara indicazione sulla direzione da seguire nella definizione della governance dei tre Gal e nelle priorità per future iniziative di comunicazione volte a migliorare sempre più le condizioni di vivibilità e ad attrarre un bacino significativo di potenziali nuovi residenti».

Sulle risultanze ed indicazioni pratiche emerse dalla survey, si basano le prossime azioni del progetto “Dimore e Borghi”, finanziato dalla Misura 19 “Sostegno allo sviluppo locale Leader” di Regione Lombardia e frutto della sinergia tra i GAL Risorsa Lomellina, che riveste il ruolo di capofila, quello dell'Oltrepò Pavese e quello delle Terre del Po. L'obiettivo è intercettare le esigenze dei cittadini milanesi propensi al trasferimento, e riprogettare i tre territori Gal come luoghi dove sia possibile trascorrere periodi di vita in una condizione di benessere. Attraverso due fasi: Aumentare la conoscenza dei territori con una campagna di promozione turistica; lavorare con le amministrazioni pubbliche, gli istituti, le fondazioni e gli enti preposti per costruire in modo collettivo e sinergico una nuova economia territoriale che sviluppi l’offerta abitativa, residenziale e turistica dei tre territori lombardi da attuare coinvolgendo, a vari livelli, la politica, il pubblico e il privato. «Solo una nuova crescita insediativa – afferma Luca Sormani, direttore generale del Gal Risorsa Lomellina - potrà riempire gli spazi che l’abbandono dei nostri borghi ha lasciato deserti, aumentando in tal modo la domanda di beni e servizi che potranno essere soddisfatti localmente e attivando un circolo virtuoso che coinvolga l’edilizia, il commercio e i servizi di base. In questo modo valorizziamo anche il ruolo dei tre Gal lombardi sostenitori dell’iniziativa e ci presentiamo come best practice di riferimento, interpretando e mettendo a sistema le esigenze comuni a più aree rurali lombarde in sintonia con gli input di Regione Lombardia».

Ponte di Barche Commessaggio (Mn)

Ponte di Barche Commessaggio (Mn) - Ufficio stampa Dimore e Borghi - Gal - memastudio.com

All’evento hanno partecipato numerosi imprenditori, docenti ed esponenti del mondo accademico, rurale ed imprenditoriale, i sindaci dei comuni coinvolti e i rappresentanti delle istituzioni e della politica. «In questi territori, caratterizzati dal settore primario - ha sottolineato l'assessore Alessandro Beduschi - la riscoperta di una diversa occasione di vita non lontana dalla metropoli consente di avere un'opzione di fare scelte differenti in una realtà che fa delle eccellenze agricole una delle sue caratteristiche più eclatanti. Sono territori che vanno riscoperti, hanno una capacità di attrazione notevole in chi cerca emozioni, suggestioni che vanno anche oltre le produzioni locali. Sono luoghi che hanno bisogno di aumentare la consapevolezza di diventare nuove opportunità». Reinventandosi. «C'è un forte ritorno alle origini - ha spiegato l'assessore Barbara Mazzali - a qualcosa di vero e autentico, e le nostre campagne lombarde hanno proprio questo sapore. Lomellina, Oltrepò Pavese, Oltrepò Mantovano e Oglio Po oggi stanno diventando destinazione di una possibile scelta di vita». La riscoperta e la rivincita del «fuori Milano».

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