Cercano ogni spunto, studiano qualsiasi tattica le opposizioni pur di mandare a casa Berlusconi, ma – dopo aver tentato la Lega in ogni modo con il federalismo – , di fronte alla granitica volontà di andare avanti dimostrata dal premier, l’arma più diffusa resta quella della 'persuasione'. E allora il Pd mette ancora una volta e con parole forti il presidente del Consiglio di fronte alla situazione giudiziaria. «Chiediamo che Berlusconi si dimetta, che non faccia il coniglio dentro la tana e affronti il suo giudice naturale. Se non ha nulla da nascondere, presidente, non c’è ragione di avere paura», lo arringa Anna Finocchiaro. Per la capogruppo dei senatori pd, il capo dell’esecutivo «si deve dimettere anche per i guai che ha procurato al Paese tra cui anche questo Milleproroghe che aumenta le tasse agli italiani». Ma per il segretario democratico non va sottovalutatata neanche l’immagine che ha diffuso l’Italia nel mondo con il caso-Ruby: «Per chi ha la pazienza di guardare oggi i giornali del mondo – dice Pier Luigi Bersani – da Taiwan, alla Spagna, dall’America Latina agli Stati Uniti e a tutta l’Europa, vedrà chiaramente che siamo in una situazione drammatica, dal punto di vista dell’immagine di uno dei più grandi paesi del mondo». Perciò, continua il ritornello del Pd, «è l’unico al mondo a non essere preoccupato, il che dimostra che è irresponsabile». E ancora una volta il leader piddì si appella al «coraggio delle classi dirigenti: tutto il mondo sta chiedendo sostanzialmente un passo indietro a Berlusconi. Solo in Italia c’è ancora tanta gente che tace. Non si tratta di prendere il posto dei giudici, si tratta di prendersi le responsabilità che ciascuno ha davanti al paese. Non possiamo andare avanti per settimane e mesi così». Anche perché, e questo i democratici lo ripetono da sempre, «abbiamo problemi enormi in questo Paese, anche se vengono sottaciuti ». Per questo il leader di largo del Nazareno si stupisce che di fronte al «disastro nell’immagine internazionale » non ci sia «un coro di voci» a chiedere al premier 'fai un passo indietro'. Questa richiesta non può venire solo dalla voce dell’opposizione». Anche se è una voce che non si risparmia di questi temi. Molto duro ieri anche Massimo D’Alema. «Berlusconi ha fallito – ripete il presidente del Copasir – . C’è il dramma del suo fallimento politico e delle condizioni di milioni e milioni di italiani». Ma soprattutto, incalza guadagnandosi gli strali della maggioranza, «c’è il fatto che in nessuno Paese civile una persona rinviata a giudizio per reati così turpi e vergognosi resterebbe al suo posto». Parole che scatenano gli avversari. «D’Alema è una grottesca caricatura di un dirigente della Terza Internazionale – tuona il capogruppo alla Camera Fabrizio Cicchitto – . È proprio vero che la storia la prima volta è una tragedia, la seconda una farsa». Mentre per Osvaldo Napoli, «D’Alema ingiuria gli avversari perché così ha fatto per tutta una vita».