giovedì 22 luglio 2021
Le reazioni alla lettera di monsignor Battaglia alla classe dirigente pubblicata su Avvenire
L’arcivescovo di Napoli, Battaglia: ieri si è rivolto alla classe dirigente dalle colonne di Avvenire

L’arcivescovo di Napoli, Battaglia: ieri si è rivolto alla classe dirigente dalle colonne di Avvenire - Archivio Avvenire

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La lettera alla politica dell’arcivescovo di Napoli, Mimmo Battaglia, pubblicata mercoledì su queste pagine, ha suscitato diverse reazioni. Al Piano di ripresa e resilienza, aveva scritto il presule, manca «il Sud nella sua specificità di questione morale e politica e, quindi, democratica. E se manca il Sud in quanto tale, mancano anche i poveri nella loro drammatica peculiarità».

Alla politica monsignor Battaglia chiede di occuparsi «anche e soprattutto dei propri figli più fragili» e di «ripartire dalle persone». «L’appello dell’arcivescovo Batta- glia racchiude tutte le questioni aperte per il Mezzogiorno ed evoca alcuni aspetti finora taciuti – ha dichiarato l’europarlamentare del Pd, Pina Picierno –. Si tratta di questioni troppo trascurate nel dibattito sul Recovery e nell’elaborazione del Pnrr». Secondo l’europarlamentare, «le parole di Battaglia devono costituire un nuovo punto di partenza per la classe dirigente meridionale». «La lettera di monsignor Battaglia sia da sprone per tutti, istituzioni, politica e cittadini – è l’auspicio della vicepresidente del Consiglio regionale della Campania, Valeria Ciarambino –. Condivido l’urgenza di ciascuna delle istanze poste dal nostro arcivescovo. Già da tempo sto sollecitando la politica regionale a sostenere il primo nucleo della nostra società, la famiglia, che vive una profonda difficoltà per la mancanza di adeguati supporti.

Prova ne è la drammatica denatalità che la Campania sta vivendo. La pandemia ci ha fornito risorse e opportunità perché il Paese e il Sud possano finalmente rialzare la testa e annullare molte distanze che ancora ci separano dal resto d’Europa». L’appello alla classe politica dell’arcivescovo di Napoli è entrato anche nella campagna elettorale delle amministrative in programma a settembre nel capoluogo campano. «L’appello lanciato da monsignor Mimmo Battaglia dalle pagine di Avvenire impone una riflessione a chi si candida ad esercitare la funzione di classe dirigente al Sud – ha affermato il candidato del centrosinistra, Gaetano Manfredi –. L’arcivescovo chiede alla politica di riaccendere la fiamma della speranza e ritessere i fili della fiducia: intenti che condividiamo in pieno e che stiamo provando a tradurre in realtà nel percorso avviato assieme ai soggetti che sostengono la mia candidatura a sindaco.


Il candidato sindaco del centrosinistra a Napoli, Manfredi: «Chiede di riaccendere la speranza». L’europarlamentare Picierno: «Nelle sue parole questioni sin qui trascurate».
Per Ciarambino (Consiglio regionale) «istanze urgenti da affrontare»

Proprio dalle colonne di Avvenire abbiamo lanciato l’idea di un grande patto di contrasto alla povertà educativa da far sottoscrivere ai sindaci del Mezzogiorno: la vera sfida che abbiamo tutti di fronte, sul piano politico, è saper coniugare la necessaria ripresa dell’economia reale con la riduzione delle diseguaglianze sociali, ampliate dalla pandemia». «Non si può non condividere il pensiero e la preoccupazione dell’arcivescovo Battaglia – ha evidenziato un altro candidato alla carica di sindaco di Napoli, Sergio D’Angelo, sostenuto da liste civiche –. Qui al Sud ci si aspettava di più dalle risorse destinate dal Pnrr. Ci si attendeva una ripartizione più pregnante del 40%, se si considera che negli ultimi 20 anni il Mezzogiorno è stato abbandonato dallo Stato. Abbiamo alti tassi di povertà, di indigenza e di dispersione scolastica. Occorreva quindi un’azione di maggiore recupero delle aree svantaggiate».

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