giovedì 13 febbraio 2020
Nata come «omaggio ideale» al Papa e «per rispondere alla globalizzazione dell’indifferenza»
L'Università di Camerino

L'Università di Camerino - .

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È nata per molte ragioni. Come omaggio “ideale” al Papa dopo la sua visita del giugno scorso, ma anche «per rispondere alla globalizzazione dell’indifferenza con una globalizzazione dei diritti umani» e perché «comprensione, l’accoglienza e la solidarietà possano tradursi in aiuti fattivamente concreti». Così la Scuola di Giurisprudenza di Camerino ha ideato un nuovo corso di laurea specialistica in «Gestione dei fenomeni migratori e politiche di integrazione nell’Unione Europea». La prima in Italia, voluta in questa università fondata nel 1336 e poi autorizzata da papa Gregorio XI (con una Bolla del 1377) a diplomare con autorità apostolica, baccellieri e dottori.

Foto dell'Aula di giusrisprudenza dell'Università di Camerino

Foto dell'Aula di giusrisprudenza dell'Università di Camerino - .

Una laurea magistrale di secondo livello, per raggiungere la quale il Corso prevede un approccio globale e multiculturale al fenomeno migratorio. Con un’attenzione particolare ai profili storici, giuridici, economici e sociopolitici legati al fenomeno migratorio. E con uno specifico approfondimento in tema di politiche di integrazione nell’Unione Europea. L’offerta formativa è articolata in un biennio e si studiano i diritti della persona, si studia la storia dei diritti umani e delle migrazioni, le politiche e gli strumenti di inclusione sociale e di integrazione, ma anche la tutela costituzionale dei diritti dei migranti e l’economia dello sviluppo, oltre a uno specifico approfondimento sui temi della sicurezza alimentare, dell’assistenza sociosanitaria, della giustizia penale dell’immigrazione.

La proposta formativa della laurea in «Gestione dei fenomeni migratori e politiche di integrazione nell’Unione Europea» è fortemente connotata da un percorso interdisciplinare e «offre la possibilità di creare nuove professionalità in grado di rivestire un ruolo fondamentale nella gestione dei fenomeni migratori». E dopo, quali potrebbero essere gli sbocchi professionali? Molti. Diventando esperti e specialisti nell’ambito della gestione e del coordinamento di progetti nel settore della cooperazione internazionale e delle politiche di integrazione, in grado di operare presso enti e organismi pubblici e privati, sia a livello nazionale che internazionale. Oltre che la possibilità di entrare nelle associazioni delle società civile che si occupano di gestione e di coordinamento del fenomeno migratorio.

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