giovedì 16 ottobre 2014
Tra loro 200 malati gravi e disabili, costretti a restare sul treno per oltre 14 ore a causa di uno sciopero in Francia. La protesta del presidente nazionale Pagliuca.
COMMENTA E CONDIVIDI
Seicento pellegrini dell'Unitalsi, tra cui 200 malati gravi e disabili, partiti da Brescia, sono rimasti bloccati per oltre 14 ore alla stazione di Ventimiglia a causa dell'ennesimo sciopero delle ferrovie francesi. Le difficoltà per queste persone sono state notevoli notevoli. Il personale di Trenitalia e Rfi si è prodigato per fornire assistenza ai pellegrini sul treno per tutta la notte. Dopo proteste e pressioni da parte di Unitalsi sulle ferrovie francesi, tramite quelle italiane, si è finalmente riusciti a sbloccare la situazione. Anche se ci sono stati dei problemi con i locomotori inviati dalla società francese, che non sembravano compatibili con il convoglio da movimentare. Comunque alla fine il treno è ripartito per Lourdes. “Una situazione – spiega Salvatore Pagliuca, presidente nazionale di Unitalsi – che è diventata insostenibile. Infatti, ancora una volta è stata violata la normativa europea che tutela le persone disabili e malate lasciandole in balia degli eventi per oltre 14 ore questa volta, ma in altri casi per più di 48 ore”. “Credo – aggiunge Pagliuca – che sia arrivato il momento di alzare la voce per tutelare il diritto dei malati e dei disabili affinché possano circolare liberamente e correttamente in Europa”. “Alla sofferenza del corpo – conclude Pagliuca - di molti pellegrini che partono con noi dobbiamo aggiungere quella derivante dall’indifferenza e dalla leggerezza con la quale si lasciano fermi i convogli, anche per giorni”.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: