sabato 30 aprile 2022
Diverse inchieste giornalistiche lo accusano, così come una del Parlamento europeo. Ma decisivo è stato un rapporto dell’Olaf, l’agenzia antifrode dell’Ue, che lo definisce pure «sleale»
Migranti a bordo di una nave militare italiana durante un'operazione di soccorso

Migranti a bordo di una nave militare italiana durante un'operazione di soccorso - Ansa

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Sotto pressione da oltre un anno, ieri Fabrice Leggeri, il direttore di Frontex, l’agenzia Ue delle Frontiere esterne, ha presentato le sue dimissioni, accolte dal board dell’agenzia. Una vicenda imbarazzante anche per la Commissione Europea, che nei mesi passati aveva difeso Leggeri.

«La Commissione – si legge in una nota – prende nota delle dimissioni», annunciando che nuovo direttore ad interim sarà la vice, la lettone Aija Kalnaja, e che a breve sarà nominato il nuovo titolare. «È una priorità della Commissione – prosegue la nota – avere in atto una Guardia di frontiera e costiera europea (questo il nome completo di Frontex dal 2019, ndr) forte, efficace e ben funzionante».

Una vicenda molto negativa per l’agenzia, considerata cruciale per la gestione dei flussi migratori, e che, in base alla riforma del 2019, disporrà di 10.000 guardie di frontiera e costiera entro il 2027, con poteri molto ampliati e un bilancio cresciuto a quasi un miliardo di euro. Bilancio che peraltro, il 31 marzo scorso, il Parlamento Europeo ha rifiutato di approvare per le accuse di irregolarità.

A costringere Leggeri alle dimissioni è stato anzitutto un rapporto dell’Olaf, l’agenzia antifrode dell’Ue, presentato al board di Frontex, ma anche una inchiesta giornalistica delle testate Lighthouse Reports, Der Spiegel, Le Monde, Srf Rundschau e Republik. Al centro i respingimenti nell’Egeo (vietati dalle norme Ue e dal diritto internazionale) da parte della Guardia costiera greca, di cui sono documentati vari casi in cui migranti già approdati sulle isole elleniche vengono riportati in mare a ridosso della costa turca.

Frontex, presente nell’area nel quadro della missione Poseidon con funzioni di supporto e sorveglianza marittima, è accusata di essere stata di fatto complice in numerosi casi.

L’inchiesta di Olaf, frutto di un anno di indagini, è riservata, ma vari dettagli sono emersi da eurodeputati cui il direttore dell’Antifrode Ue, il finlandese Ville Itälä, ha presentato a voce una sintesi. Secondo le indiscrezioni, Itälä ha parlato di 20 testimonianze coerenti sul coinvolgimento di Frontex, «abbiamo molte prove» ha detto. Olaf accuserebbe inoltre Leggeri di essersi mostrato «sleale verso l’Ue» e responsabile di una «cattiva gestione del personale».

Durissima anche l’inchiesta giornalistica. Per le cinque testate, in almeno 22 incidenti, per un totale di 957 migranti, si sarebbe verificato un respingimento alla presenza di funzionari di Frontex, alcuni dei quali avrebbero anzi consegnato alla Guardia costiera greca le imbarcazioni dei migranti, poi ritrascinate in mare aperto.

Un caso esemplare viene raccontato da Der Spiegel. È la mattina del 19 aprile 2020, un aereo di Frontex osserva dall’alto e riprende – come di consueto in collegamento streaming con la centrale dell’agenzia a Varsavia – una motovedetta greca che ferma un’imbarcazione di migranti vicino a Lesbo, li fa salire a bordo, poi li mette su una zattera senza motore e li traina verso la costa turca. L’ultima foto dall’aereo riprende la zattera alla deriva, solo ore dopo i migranti saranno salvati dalla Guardia costiera turca.

Secondo Der Spiegel, Leggeri ha assunto su di sé l’indagine sull’accaduto, dichiarando poi che non vi erano state violazioni di diritti umani. Accuse di complicità sono contenute anche in un’inchiesta del Parlamento Europeo, il quale accusa inoltre Leggeri di non aver provveduto all’assunzione dei 40 osservatori sui diritti umani previsti dal regolamento Frontex, nonostante pressanti richieste in questo senso della commissaria agli Affari interni Ylva Johansson.


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