venerdì 29 settembre 2023
Oltre 11.600 i minorenni arrivati soli da gennaio, + 60%. Le richieste: «Vie legali alternative alla traversata e per tutti i minori i diritti della legge Zampa e della Convenzione sull'infanzia»
Minori nell'hotspot di Lampedusa

Minori nell'hotspot di Lampedusa - Liverani

COMMENTA E CONDIVIDI

«Dall'inizio del 2023 in Italia sono arrivate 127 mila persone attraversando il Mediterraneo centrale, un raddoppio rispetto agli arrivi registrati l'anno precedente, tra cui almeno 11.600 Msna, minori stranieri non accompagnati». Un aumento del 60% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, quando circa 7.200 minorenni hanno compiuto la traversata. «Molti hanno tra i 15 e i 17 anni, ma sono aumentati quelli che ne hanno meno di 14. Arrivano dall'Africa occidentale, dai paesi subsahariani, moltissimi anche dalla Tunisia e da altri paesi del Nord Africa». Dati drammatici, quelli portati da Nicola Dell'Arciprete, Coordinatore Unicef della risposta migranti e rifugiati in Italia, alla conferenza di questa mattina alla Sala stampa estera a Roma. Numeri che confermano l'aggravarsi della crisi migratoria nell'ultimo anno. Solo nella prima parte di quest'anno, informa l'Unicef, sono triplicate le vittime dei naufragi: «Da giugno a settembre almeno 990 persone, tra cui 289 minori, sono scomparse in mare rispetto ai 334 dell'anno precedente».

Gli operatori dell'Unicef sono presenti a Lampedusa dove forniscono assistenza legale e individuano i casi più fragili tra i migranti minorenni che sbarcano al Molo Favaloro. «Sull'isola ci sono stati anche 4.800 arrivi in un solo giorno, e i migranti hanno raggiunto un picco di oltre 7 mia presenze, in un'isola che ha meno di 6 mila abitanti. Molti minori sono arrivati segnati dalla fatica, feriti, con patologie, psichicamente traumatizzati. È importante garantire loro trasferimenti verso strutture adeguate per trattare questi casi». Più di 21.700 minorenni non accompagnati in tutta Italia si trovano attualmente nelle strutture di accoglienza , rispetto ai 17.700 di un anno fa. Il problema, afferma il portavoce dell'Unicef Andrea Iacomini, è che «c'è una carenza di posti nei centri di prima accoglienza, e molti Msna sono trasferiti in strutture emergenziale, si spera per poco tempo, ma che spesso si protraggono per molti giorni. È fondamentale garantire a tutti i diritti stabiliti dalla legge Zampa e soprattutto dalla Convenzione internazionale di New York sui diritti dell'infanzia».

Per l'Unicef «il Mar Mediterraneo è diventato un cimitero per i bambini e il loro futuro. Il tragico bilancio delle vittime tra i bambini in cerca di asilo e di sicurezza in Europa è il risultato di scelte politiche e di un sistema migratorio in crisi», ha dichiarato Regina De Dominicis, Direttore regionale dell'Unicef per l'Europa e l'Asia centrale e Coordinatore speciale per la risposta ai rifugiati e ai migranti in Europa. «L'adozione di una risposta a livello europeo per sostenere i bambini e le famiglie in cerca di asilo e sicurezza e un aumento sostenuto degli aiuti internazionali per sostenere i Paesi che devono affrontare crisi multiple sono disperatamente necessari per evitare che altri bambini soffrano».

Quattro le richieste dell'Agenzia delle Nazioni Unite: «In accordo con il diritto internazionale e con la Convenzione sui diritti dell'infanzia, l'Unicef chiede ai governi di fornire percorsi più sicuri e legali per la richiesta di asilo; di garantire che i bambini non siano trattenuti in strutture chiuse; di rafforzare i sistemi nazionali di protezione dei minorenni per proteggere meglio i bambini che migrano; di coordinare le operazioni di ricerca e soccorso e di garantire lo sbarco in luoghi sicuri».


© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: