martedì 23 maggio 2023
Gettano acqua davanti a Palazzo Madama. Poi si tolgono la maglietta e si cospargono. Il presidente del Senato La Russa li aveva invitati ad andare a spalare il fango in Emilia Romagna.
Ultima Generazione, nuovo blitz al Senato: attivisti si sporcano di fango

ANSA

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Ultima Generazione torna a far parlare di sé attraverso una nuova azione di protesta. Questa mattina undici ragazzi e ragazze del collettivo ambientalista hanno bagnato con dell'acqua la facciata di Palazzo Madama, sede del Senato. Contemporaneamente, un altro gruppo ha sversato del fango vicino al portone e due attiviste si sono tolte la maglietta e gettate il fango addosso. L'azione è durata qualche minuto, fino all'intervento delle Forze dell'ordine, le cui modalità sono state denunciate da Ultima Generazione: «Le testimonianze video evidenziano una risposta sempre più violenta a danno degli attivisti, alcune di loro sono state trascinate sull'asfalto a schiena nuda. Sul posto è intervenuta anche un'ambulanza».

La scelta del fango non è casuale, ma anzi un chiaro riferimento alla tragedia che ha travolto l'Emilia Romagna a seguito della devastante alluvione. L'azione vuole essere una risposta all'invito del presidente del Senato Ignazio La Russa di andare, appunto, a spalare il fango in Emilia Romagna. Solo in quel caso, aveva spiegato la seconda carica dello Stato, «sarà mia cura provare a convincere il Senato a ritirare la costituzione di parte civile nei loro confronti, avendo dato prova di volere concretamente fare qualcosa per l'ambiente».

I fatti a cui si riferisce La Russa risalgono al 2 gennaio scorso, quando tre attivisti di Ultima Generazione lanciarono vernice lavabile contro il portone e alcune finestre del Senato. Per quella vicenda, la prima udienza del processo - fissata per lo scorso 12 maggio - è stata subito rinviata al 18 ottobre. Prevista, invece, per domani la seconda udienza nei confronti dei due attivisti di Ultima Generazione che la scorsa estate si erano incollati al basamento della statua di Laocoonte presso i Musei Vaticani e della loro complice, che era di supporto per produrre un filmato dell'azione. Nella prima udienza, le tre persone coinvolte avevano deciso di non presentarsi perché «gli avvocati autorizzati a difenderci nello Stato Vaticano sono troppo costosi e non possiamo permetterceli». In vista dell'udienza, sempre per domani è stato annunciato un presidio di solidarietà a cui hanno aderito, fra i tanti, Amnesty International, Legambiente, Mediterranea, lo scrittore Christian Raimo, la senatrice Ilaria Cucchi (Alleanza verdi e sinistra) e Rifondazione Comunista.











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