giovedì 13 ottobre 2022
La donna, non autosufficiente, era reclusa da circa 2 settimane per una condanna di 8 mesi dovuta a un’occupazione abusiva di un alloggio. Antigone: i detenuti che hanno più di 70 anni sono il 2%
Il Tribunale di Sorveglianza di Milano ha disposto la scarcerazione, sospendendo l'esecuzione della pena, per la donna di 85 anni, non autosufficiente, che da circa due settimane si trovava nella casa circondariale di San Vittore, a Milano

Il Tribunale di Sorveglianza di Milano ha disposto la scarcerazione, sospendendo l'esecuzione della pena, per la donna di 85 anni, non autosufficiente, che da circa due settimane si trovava nella casa circondariale di San Vittore, a Milano - Imagoeconomica

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Il Tribunale di Sorveglianza di Milano ha disposto la scarcerazione, sospendendo l'esecuzione della pena, per la donna di 85 anni, non autosufficiente, che da circa due settimane si trovava nella casa circondariale di San Vittore, a Milano, per un ordine di carcerazione emesso dalla Procura per una condanna definitiva a 8 mesi per l'occupazione abusiva di un alloggio. La donna, dunque, a quanto si è saputo, in base al provvedimento preso immediatamente dal Tribunale di Sorveglianza, presieduto da Giovanna Di Rosa, torna libera.

Il caso era stato denunciato dall'associazione Antigone nei giorni scorsi: «La sua condanna definitiva è di soli 8 mesi, scaturita dall'occupazione abusiva di un alloggio. Nonostante il reato non sia di grande pericolosità sociale e la pena comminata di brevissima durata, la donna è stata tuttavia condotta nel carcere del capoluogo lombardo» aveva ricordato l'associazione che da anni si occupa di garanzie e diritti nel sistema penale italiano.

Antigone aveva ricordato come “ad aggravare la situazione, il fatto che la signora non fosse autosufficiente, richiedendo perciò un'assistenza personale e una gestione sanitaria costante da parte di altre detenute e degli operatori».

«La vicenda - aveva sottolineato, prima della notizia della scarcerazione, la responsabile della sede lombarda di Antigone Valeria Verdolini, - investe due questioni: la sempre maggior frequenza con cui persone anche ultrasettantenni o ultraottantenni entrano in carcere, e la questione centrale della residenza, che impedisce una vera e propria presa in carico da parte dei servizi, lasciando al penitenziario l'onere di gestione residuale. La richiesta che facciamo è che per questa anziana donna si trovi il prima possibile una soluzione che le consenta di scontare la pena in un luogo più confacente e sicuro, per la sua età e le sue condizioni di salute».

Sul caso si era attivato subito anche il garante dei detenuti del Comune di Milano, Franco Maisto, che aveva incontrato l'anziana. «Mi meraviglio - aveva spiegato Maisto - che sia stata data esecuzione a questa misura di carcerazione. È una persona non orientata nello spazio e nel tempo, claudicante e non autosufficiente. Era una pena da differire o sospendere». E aveva chiarito di aver «dato input alla magistratura di sorveglianza» che oggi ha dato il via libera alla scarcerazione.

Secondo i dati di Antigone al 30 giugno 2022 si contavano 1.065 detenuti con più di 70 anni, rappresentando questi quasi il 2% della popolazione detenuta. Un numero che negli anni recenti è in costante crescita. «Serve grande attenzione per la loro condizione e, dinanzi pene brevi da scontare o residue, è fondamentale trovare alternative alla detenzione - ha sottolineato Patrizio Gonnella, presidente di Antigone -. Questo passa anche dal creare strutture di sostegno sociale e abitativo che consentano a queste persone anziane (e non solo a quelle anziane) di poter accedere a misure alternative, senza che proprio la condizione sociale di partenza diventi un ulteriore elemento discriminante».

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