lunedì 14 novembre 2022
Al via da giovedì 17 una ricca serie di mostre, dibattiti e concerti per contribuire a elaborare il futuro dell'Unione. In campo 10 istituzioni culturali e più di 30 artisti, pensatori e ricercatori
Tre giorni per (ri)immaginare l'Europa
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L’"European Pavilion", programma ideato dalla European Cultural Foundation per offrire spazi di sperimentazione e riflessione sull’Europa, ogni due anni fa convergere da tutto il continente in un’unica sede artisti, pensatori e ricercatori per realizzare un programma di arti pubbliche sul futuro dell’Unione. Quest’anno farà tappa per la prima volta a Roma, contando sul lavoro di dieci organizzazioni culturali di tutta Europa e più di trenta personalità
La città di Roma e i suoi numerosi istituti di cultura, nati come accademie nazionali per consentire agli artisti di avvicinarsi al passato classico, offrono un contesto particolarmente adatto a discutere e immaginare forme transnazionali di appartenenza collettiva. Il programma è ricco e lungo, articolato in tre giorni – dal 17 al 19 novembre 2022 - in 6 diverse sedi (Bibliotheca Hertziana – Istituto Max Planck per la Storia dell'arte, Goethe-Institut, Accademia tedesca a Villa Massimo, Académie de France a Villa Medici, Istituto Svizzero e Museo delle Civiltà), in cui si alterneranno mostre, incontri, dibattiti, collettivi di pensiero, performance e concerti. Un cartellone che ispirerà i visitatori a riflettere sullo stato attuale dell'Europa e su come procedere nei prossimi anni per un’Europa intesa come casa comune continentale.
Gli artisti, i ricercatori e i pensatori hanno provato a dare delle risposte utilizzando la metafora del padiglione. Muovendo dal fatto che tra i vari significati del termine c’è anche la parte dell’orecchio che permette l’ascolto, il programma intende prestare particolare attenzione alla ricca diversità di lingue e voci che compongono l'Europa, e soprattutto quelle troppo spesso messe a tacere o emarginate, come le politiche migratorie, il futuro del cibo, lo stato di pace e democrazia. Dall’"EuPavilion Eight proposals", un’istallazione virtuale, realizzata da Marco Provincioli e Anna Livia Friel che presenta 8 modelli che immaginano il primo padiglione europeo alla Biennale di Venezia, progettati da Armature Globale, BB con Tomaso De Luca, Jasmina Cibic, Diogo Passarinho Studio, Plan Común, Something Fantastico, Ten ed Evita Vasiljeva ; fino alle opere di Ylva Gislén e Johan Widén, passando per la presentazione di "Oenope", un progetto di supporto per i produttori di vino europei durante la crisi del Covid-19, realizzato
da Jerome Felici e Francoise Roger, che cerca di unire l’Europa anche raccontando le storie dei produttori e dei vini dei diversi paesi, presentando la prima annata del vino "Bordeless European". Ludovica Carbotta presenterà a Roma il suo nuovo lavoro "I Come from Outside of Myself", accompagnato da una passeggiata performativa.
Non mancherà un richiamo a quest’Europa dilaniata dalla guerra in Ucraina: dalla video-installazione del collettivo "antiwarcoalition", che diventerà un'assemblea per dare voce alle iniziative collettive e individuali sviluppate in risposta alla guerra, alla visita guidata al Museo delle Civiltà, che sarà l’occasione per avviare una discussione “attiva” sulla “Colonial Monuments Initiative”. Sul futuro dell'Europa, infine, Elly Schlein, deputata del Pd, e il filosofo Lorenzo Marsili converseranno con l’editore Giuseppe Laterza giovedì 17 alle ore 19,00 a Villa Massimo. L’European Pavilion a Roma è co-organizzato dalla Fondazione Studio Rizoma. Il programma viene co-curato dalla program manager di Ecf, Lore Gablier, e dalla curatrice ucraina Lesia Kulchynska.

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