mercoledì 15 giugno 2022
Il cadavere di un uomo di 48 anni era in stato di decomposizione. Dopo la scomparsa dei genitori non usciva quasi mai. L'allarme dei vicini per il cattivo odore che usciva dall'alloggio
Una strada del quartiere Barriera di Milano, periferia di Torino

Una strada del quartiere Barriera di Milano, periferia di Torino

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"Tragedia della solitudine" si dice in casi del genere. Ma dietro a questa frase c'è sempre un dolore profondo, lacerante, una ferita non solo nell'anima di chi si è trovato a vivere all'improvviso, e senza le risorse necessarie, una condizione di vuoto assoluto attorno a sé e non ce l'ha fatta a riempirlo, ma una ferita anche nella coscienza di coloro che avrebbero forse potuto fare qualcosa per evitare l'irreparabile e invece non l'hanno fatto.

Mario aveva 48 anni, era disoccupato e abitava in una casa di ringhiera a Barriera di Milano, quartiere alla periferia di Torino, antico borgo operaio. Era rimasto solo da quando il padre era morto, tre anni fa, e la madre, gravemente malata, era stata ricoverata in una casa di riposo perché nè lui nè la sorella maggiore, che vive altrove, potevano assisterla. Poi anche mamma Maria se ne va. E da allora Mario, a sentire il racconto dei pochi conoscenti che aveva, si chiude in se stesso. Non parla quasi più. Per lui è come se fosse crollato il mondo. Usciva solo per fare la spesa o andare a comprare la pizza in corso Vercelli. Poi è arrivata la pandemia, con le chiusure del lockdown e le relazioni si sono a ridotte a zero. Già lui era un tipo schivo e taciturno. Non lavorava, anche se aveva provato a fare il bidello in una scuola, e la sorella provvedeva a pagare le spese del condominio. Gli inquilini della palazzina di via Leini hanno riferito alla polizia di averlo incrociato qualche volta sulle scale, quando scendeva a portare l'immondizia nel cassonetto: "Buona sera", più spesso un cenno del capo o un semplice "ciao ciao" con la mano. E basta. Ma è da prima di Pasqua che gli inquilini non lo vedevano più.

E nessuno ha fatto caso al fatto che la buca delle lettere di Mario era stracolma di bollette e notifiche. Finché martedì scorso, sentendo un cattivo odore provenire dal suo alloggio al terzo piano della palazzina, alcuni vicini si sono insospettiti e hanno avvertito l'amministratore del condominio che ha chiamato i vigili del fuoco i quali, sfondata la porta, hanno trovato il cadavere del quarantottenne in stato di decomposizione, "praticamente mummificato". Il decesso risale a più di sei mesi fa, ha scritto il medico legale nel referto di morte, che parla anche di "cause naturali" e specifica: "nessuna traccia di violenza o colluttazione sul corpo". Ha vissuto da solo, Mario, e nessuno se n'è accorto.

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