lunedì 22 maggio 2017
Lancio di uova e contestazioni davanti alla sede degli industriali. La società incaricata dell'opera: 12 cantieri e 8mila lavoratori impiegati, ma ci vorranno ancora 13 anni
Un momento della manifestazione di oggi a Torino

Un momento della manifestazione di oggi a Torino

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Riparte il percorso (accidentato) della Tav e si ripresentano proteste e contestazioni. Teatro del nuovo faccia a faccia tra i manifestanti contrari alla Torino-Lione e le forze dell'ordine è stata la presentazione organizzata oggi all'Unione industriale di Torino di una serie di progetti necessari alla realizzazione dell'infrastruttura. Da una parte la Telt, azienda incaricata di costruire e gestire la nuova ferrovia ad alta velocità, insieme ai rappresentanti dell'impresa locale e dei costruttori, dall'altra un centinaio di persone accorse nel capoluogo piemontese per ribadire il proprio "no" senza se e senza ma al progetto.

Sul tavolo c'è l'idea di accelerare dal punto di vista operativo, con 81 bandi di gara rivolti in particolare al sistema delle piccole e medie aziende locali: in questo modo, dovrebbero nascere 12 nuovi cantieri, destinati a coinvolgere oltre 20mila imprese e 8mila lavoratori, diretti e indiretti. "Imprese e sistema Tav usano solo soldi pubblici! Altro che grandi idee!" è stata la reazione dei no Tav, che nella loro diretta Twitter (fatta sul sito www.notav.eu) non esitano a parlare di "vergogna" per la chiusura delle strade vicine alla sede dell'incontro. Non sono mancati momenti di tensione, con lanci di uova e proteste.

"Ci sono voluti 26 anni per il processo decisionale e le autorizzazioni - ha spiegato Mario Virano, già commissario del governo per la Tav e oggi direttore generale di Telt -. Ne occorreranno 13 per realizzare l'infrastruttura. Abbiamo deciso di attivare una tornata di bandi di pezzatura medio piccola, che normalmente sono molto interessanti per le Pmi". In palio ci sono contratti fino a 50 milioni di euro, oltre ad accordi molto più grandi per 1,3 miliardi.

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