Roma . Dietro al candidato del Pd Roberto Giachetti ci sarebbe «il governo Renzi», pronto a sborsare un miliardo di euro per la Capitale. Sopra all’aspirante sindaco di M5S Virginia Raggi ci sta Beppe Grillo, alla quale la giovane grillina sarebbe «sottomessa». Va avanti così, a suon di schiaffoni mediatici, la campagna elettorale per Roma tra la favorita pentastellata, che sta perdendo leggermente quota, e il rinvigorito vicepresidente della Camera dei dem, dato in crescita dai sondaggi. Le accuse della grillina mettono in mezzo il premier Renzi. Giachetti, dice Raggi, vuole disincagliare i fondi per la città coinvolgendo il governo. Il candidato Pd risponde accusandola di ignoranza: «Sono fondi privati», piuttosto sarebbe lei a prendere ordini dal comico e dal suo staff. In un clima da ballottaggio, Raggi chiede a Renzi se «questo miliardo che il tuo candidato va sbandierando ai quattro venti il governo è pronto ad investirlo anche se a vincere le elezioni sarà il Movimento 5 Stelle?». Insomma, Giachetti «non è autonomo », per la pentastellata. Replica al vetriolo del renziano, che sposta i riflettori su un’intervista in cui Raggi ammette che «se da sindaco venissi indagata e Grillo come garante M5S mi chiedesse le dimissioni le darei ». Commenta il candidato Pd: «Avverto un certo raccapriccio nel sentire queste considerazioni. Renzi non si azzarderebbe proprio non solo a propormi un contratto, ma neanche a chiedermi una cosa del genere». In soccorso di Raggi arriva l’ex consigliere Daniele Frongia, che stigmatizza come «Giachetti farà una conferenza stampa con il sottosegretario De Vincenti», a conferma che «si farà dare l’aiutino». Raggi controbatte: «Noi i soldi li recupereremo dal taglio agli sprechi già individuati». Per il Pd parla invece la vicesegretaria Debora Serracchiani: «La candidata Raggi non esiste: è la maschera di una vera lobby, potente e anonima. È questo probabilmente il volto buio del grillismo». Campidoglio Roberto Giachetti (Ansa)