mercoledì 30 giugno 2021
Si chiama "Senno di poi", e oggi a Montecitorio è stato distribuito ai parlamentari dall’organizzazione. L'obiettivo, con le 44mila firme raccolte, è la legge su lobbiyng e conflitto d'interesse.
Consegna delle 44mila firme per la legge su lobbying e conflitto d'interesse - The Good Lobby (Roma)

Consegna delle 44mila firme per la legge su lobbying e conflitto d'interesse - The Good Lobby (Roma) - Foto di Agnese Palmucci

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Roma, 2041. Un'edicola colorata davanti al palazzo della Camera vende l'edizione speciale di un giornale che racconta come sono stati spesi i soldi del Recovery Fund. La buona notizia è che ancora esistono le edicole, quella brutta, leggendo il giornale «distopico» preparato dall’organizzazione non-profit The Good Lobby, è che l'Italia ha sprecato l'occasione del Pnrr, perché «impantanata nella palude dei conflitti d'interesse e delle lobby opache». Influenze illecite, corruzione, soldi direzionati a favore dei grandi imprenditori, nessuna transizione ecologica, giovani in fuga, economia in declino. Una previsione quasi apocalittica in un’afosa mattinata di giugno. In realtà è solo una sveglia puntata, il punto di partenza per chiedere che si sblocchino al più presto in Aula gli iter per due leggi anticorruzione fondamentali per la gestione del piano: quella sul lobbying e sul conflitto d’interessi.

Le proposte

«Abbiamo provato ad immaginare come sarebbe il futuro se non venissero approvate delle leggi fondamentali perché il Recovery Fund venga usato in maniera giusta» ha sottolineato il direttore di The Good Lobby, Federico Anghelé, davanti all’edicola “Notizie dal futuro”. Che poi aggiunge: «Il domani descritto nel nostro giornale “Senno di poi”, può ancora essere riscritto, ma non basta l’”onestà” chiesta dal premier Mario Draghi». Regolamentare il lobbying per far sì che anche la società civile possa influenzare i processi decisionali, e per rendere più trasparenti i rapporti tra istituzioni e portatori d’interesse. Queste le richieste al centro del flash mob, con l'aggiunta della proposta di una piattaforma open data per seguire l'avanzamento dei progetti del Pnrr.

'Senno di poi', il giornale 'distopico' di The Good Lobby (Roma)

"Senno di poi", il giornale "distopico" di The Good Lobby (Roma) - Foto di Agnese Palmucci

La consegna delle 44mila firme

In piazza con The Good Lobby c’erano anche il presidente della Commissione Affari costituzionali Giuseppe Brescia (M5s), e i due primi firmatari di due dei tre disegni di legge sul lobbying fermi alla Camera, Francesco Silvestri, deputato pentastellato e Silvia Fregolent, deputata di Italia Viva. A Brescia, in rappresentanza del Presidente della Camera Roberto Fico è stata consegnata, da Anghelé, la targa simbolica con le 44mila firme a favore dell’approvazione rapida delle due leggi, «per prevenire la corruzione e rafforzare la partecipazione civica». « Il mio appello al governo è che nei prossimi provvedimenti anticorruzione siano inserite anche queste misure – ha dichiarato il presidente della Commissione,- anche se sul conflitto d’interessi ci sono soggetti politici molto reticenti». Secondo Fregolent è arrivato il momento di unire le forze per arrivare a un «testo base unico». «L'impegno che prendo – conclude Silvestri, - è di arrivare in Aula e, in dichiarazione di voto, strappare questo giornale, per fare in modo che non si realizzi mai questo futuro».

La manifestazione

I giovani dell’organizzazione, che si occupa di Lobby civico e di partecipazione attiva, conoscono i volti di senatori e deputati, e corrono a regalare la copia del loro giornale a chi passa. Anche il ministro del Lavoro Andrea Orlando si è fermato ad ascoltare le proposte e ha ricevuto lo stampato. «Noi chiediamo che vengano ascoltate dai politici anche le voci delle associazioni e delle Lobby dei cittadini,– ci racconta un attivista, - non solo le grandi imprese. Continueremo ad incoraggiare le persone a portare avanti le proprie cause». Una legge sul lobbying è attesa da tempo, «da decenni la politica si dice tutta a favore, eppure il risultato è stato il naufragio di tutte le proposte», commenta Danilo Selvaggi, direttore generale della LIPU (Lega Italiana Protezione Uccelli) , presente in piazza. A sostegno del sit-in anche una rappresentanza di Friday For Future Italia, con la portavoce Lavinia Iovino. «Nel 2041 c'è scritto che io sono andata via da qui – commenta, - ma qui c'è la possibilità di fare grandi cose, se solo sfruttassimo bene tutti i fondi che avremo adesso e mai più».


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