martedì 26 marzo 2013
​Il ministro degli Esteri era stato chiamato a riferire in Parlamento sulla vicenda dell'incidente diplomatico con l'India: «Non ho mai agito in modo autoreferenziale». Giorgio Napolitano «sconcertato» dalla decisione del titolare della Farnesina. il premier Mario Monti è atteso al Quirinale per consegnare al Capo dello Stato il decreto di accettazione delle dimissioni.
Berlusconi: figuraccia Italia, Monti si dimetta da senatore a vita
COMMENTA E CONDIVIDI

​«Mi dimetto, in disaccordo con la decisione di rimandare i marò in India. Le riserve da me espresse non hanno prodotto alcun effetto e la decisione è stata un'altra». Lo ha annunciato il ministro degli Esteri Giulio Terzi alla Camera durante l'audizione sulla controversa vicenda dei due marò.La notizia delle dimissioni di Terzi ha «sconcertato» il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Il capo dello Stato, precisano fonti informate, non era stato informato delle intenzioni del titolare della Farnesina. Il presidente del Consiglio Mario Monti è atteso al Quirinale dove porterà al Capo dello Stato il decreto di accettazione delle dimissioni che il ministro degli Esteri Giulio Terzi ha «irritualmente» dato nel suo intervento alla Camera. L'incontro, si fa notare in ambienti del Quirinale, sarà l'occasione per valutare le scelte conseguenti, anche in considerazione delle comunicazioni che Monti dovrà rendere domani in Parlamento sulla vicenda.Terzi alla Camera: non ho mai agito da soloDurante l'audizione Terzi ha ribadito con forza che la linea del governo italiano di trattenere in Italia i due marò (rientrati in India dopo il congedo elettorale) fu una decisione assunta in ambito governativo «in costante coordinamento» tra la Farnesina e tutte le istituzioni interessate. L'8 marzo, ha raccontato Terzi, «in una riunione in cui erano presenti i ministri della Giustizia, degli Esteri, della Difesa, fu illustrata una proposta che venne poi proposta alla presidenza del Consiglio» e che ricevette «l'assenso di tutti, in cui si concordava di formalizzare la controversia con l'India sul conflitto di attribuzione e di giurisdizione».«Sono un uomo delle istituzioni che ha servito per 40 anni lo Stato - ha aggiunto -. In questi giorni ho lettoricostruzioni fantasiose, in merito a iniziative che avrei assunto in modo autonomo, ma io mai avrei agito in modo autoreferenziale» nella vicenda dei due marò.Subito dopo le dimissioni del ministro degli Esteri Giulio Maria Terzi, il Pdl ha chiesto la sospensione dei lavori dela Camera. «Le chiedo di sospendere la seduta al fine di valutare la situazione che si è creata conle dimissioni del ministro Terzi», ha detto il capogruppo Renato Brunetta.  La richiesta è stata però respinta duramente sia da Sel sia dal Pd, nonchè dalla presidente della Camera Laura Boldrini che ha fatto proseguire i lavori. Dopo quanto successo, con le dimissioni del ministro Terzi, che appaiono «sostanzialmente in polemica rispetto a una decisione del governo», il dibattito in Aula non va concluso ma «semmai sia arricchito dalla presenza del presidente del Consiglio". Lo ha detto Ignazio La Russa (Fdi), in Aula alla Camera chiedendo che la presidente Boldrini avanzi la richiesta affinchè «intervenga da subito in Aula il presidente del Consiglio».Di Paola: «Non abbandono la nave in difficoltà».Ha poi preso la parola il ministro della Difesa, Giampaolo Di Paola, che ha esordito chiedendo scusa ai due marò: «Ho sempre agito solo per il bene dei due fucilieri e dell'Italia. Se non ci sono riuscito me ne scuso con tutti e prima con loro due». Di Paola poi ricorda il momento in cui ha comunicato a Massimiliano Latorre e Salvatore Girone la decisione di rimandarli in India: «Guardandomi negli occhi, la sera del 21 marzo mi hanno detto: “Non ci abbandonare”. Lasciare sarebbe venire meno a scelte che ho condiviso e io non abbandono la nave in difficoltà».  Monti riferirà domani in SenatoLa conferenza dei capigruppo di palazzo Madama in seguito alle dimissioni di Terzi, ha deciso di annullare  la seduta di oggi che doveva affrontare il caso marò. Mentre il premier Mario Monti, che era stato sollecitato a intervenire nel dibattito dall'ex ministro della Difesa, Ignazio la Russa, ha annunciato che intervverà domani, alle 17.30, nell'aula del Senato.L'appello dei familiari: collaborate per farli tornare a casa«Il ministro Terzi non deve dimettersi, ma deve combattere insieme agli altri ministri per far tornare al più presto possibile in Italia Salvatore e Massimiliano». Questo l'appello lanciato da Vania Ardito, moglie di Salvatore Girone, che oggi ha assistito dalla tribuna al dibattito sui due fucilieri della Marina e all'annuncio di dimissioni del ministro degli Esteri Giulio Terzi.«Salvatore e Massimiliano tornino in Italia prestissimo. Non si deve perdere tempo in trattative, è indispensabile un'unione politica che garantisca il rispetto del loro messaggio. I ministri devono collaborare perchè Salvatore e Massimiliano tornino in Italia senza condanne sulla loro testa, perchè sono innocenti». Franca Latorre, sorella del fuciliere di Marina Massimiliano, lancia un appello affinchè si compia ogni sforzoper far rientrare in Italia i due marò costretti a tornare in India.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: