martedì 14 aprile 2009
Lunedì scorso la città abruzzese ha cambiato volto per sempre: 294 morti, 294 .500 feriti e 55 mila sfollati il tragico bilancio del sisma. Ieri la speciale benedizione di Bnenedetto XVI: «Buona Pasqua a voi, uomini e donne d’Italia, in particolare a quanti soffrono a causa del terremoto. Il Cristo risuscitato guidi tutti su sentieri di giustizia, di solidarietà e di pace e ispiri a ciascuno la saggezza e il coraggio necessari per proseguire uniti nella costruzione di un futuro aperto alla speranza». Berluscono di nuovo tra i terremotati: Li tireremo fuori dalle tende».
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Una nuova forte scossa di terremoto è stata avvertita intorno alle 23 nell'aquilano e anche nel Lazio, fino a Roma. La magnitudo è indicata in 4,9 gradi della scala Richter. L'epicentro è nella stessa zona del terremoto delle 21, cioè l'Aquila, Collimento e Scoppito. La scossa è stata avvertita anche a Roma e lungo tutta la costa abruzzese. Si è trattato della scossa più forte dopo quella distruttiva della notte del 6 aprile, di magnitudo 5.8, e quelle del 7 e del 9 aprile, rispettivamente di magnitudo 5.3 e 5.1. Il maltempo. È poi il maltempo, da ieri, il nemico degli sfollati nele tendopoli allestite nella provincia de L'Aquila. Pioggia abbondante, accompagnata anche da vento forte, sta creando ulteriori disagi alla popolazione, ed anche a chi deve provvedere alle operazioni di soccorso e assistenza sul campo, perché tutto diventa più difficile, a cominciare dal muoversi nelle tendopoli. La Protezione civile sta accelerando inqueste ore il completamento delle strutture e la consegna di stufe per far fronte all'emergenza freddo negli oltre 100 campi di accoglienza disseminati tra L'Aquila e la provincia. Al momento, segnala la Protezione civile, le criticità maggiori sono registrate dai comuni montani dove sono in arrivo stufe e coperte, mentre all'Aquila si stanno implementando i servizi per migliorare i campi e si porta ghiaia per arginare i disagi creati dal fango. Alcune tende mostrano inoltre problemi di impermeabilità e la macchina dei soccorsi è al lavoro per sostituirle.Le previsioni meteo dei giorni scorsi annunciavano l'arrivo di questa perturbazione, e anche temporali, e purtroppo per ora le cose sono proprio in questi termini. Pioggia che rende più difficile anche il lavoro dei tecnici incaricati di procedere alle ricognizioni degli stabili, per verificarne la stabilità e decidere caso per caso se un'abitazione o un edificio possa tornare o meno ad essere agibile e quindi ridurre il numero degli sfollati, al momento 55mila tra quelli alloggiati in strutture alberghiere della costa e nelle tendopoli. Come pure è rallentato il lavoro di rimozione delle macerie, laddove tutto è andato perduto. Finita la prima fase dell'emergenza, come sottolineato ieri da Silvio Berlusconi nel corso della giornata trascorsa interamente nell'area terremotata, ora si tratta appunto di procedere all'inventario certo dei danni, in primo luogo verificare lo stato degli edifici e insieme con questo far ripartire gli interventi a favore della ricostruzione e della ripresa delle attività economiche ed imprenditoriali. Una settimana fa il sisma. Una settimana fa l'Aquila ha cambiato volto per sempre e 294 tra uomini donne e bambini hanno perso la vita. La scossa di terremoto ha colpito alle 3:32 in punto: un boato violentissimo che ha sbriciolato decine di edifici all'Aquila ma anche in Provincia. Onna è stata completamente distrutta, decine di case sono crollate a Paganica, San Demetrio, Fossa. In briciole anche gli edifici pubblici: la Prefettura, la chiesa delle Anime Sante, mentre l'ospedale Civile ha riportato solo lesioni ma sarà evacuato. Viene giù anche la Casa dello Studente così come anche altre abitazioni del centro storico dell'Aquila dove vivevano decine di ragazzi. I sismografi registrano un sisma di magnitudo 5.8 seguito da un'infinità di repliche e una settimana dopo avranno superato le 900. All'alba il disastro è sotto gli occhi di tutti e si scava a mani nude per estrarre morti e feriti dalle macerie. La macchina dei soccorsi si mette in moto subito e già alle 10 del mattino migliaia di uomini e donne provenienti da tutta Italia sono al lavoro. Ma i numeri di questa tragedia restano comunque impressionanti: 294 morti, 1.500 feriti, 55 mila sfollati.Il messaggio pasquale del Papa. Il primo augurio è per tradizione in italiano, ma con negli occhi la distruzione causata dal sisma in Abruzzo oggi Benedetto XVI non ha usato espressioni formali e si è rivolto a «uomini e donne d'Italia, in particolare - ha detto - a quanti soffrono a causa del terremoto». «Il Cristo risuscitato - ha aggiunto - guidi tutti su sentieri di giustizia, di solidarietà, di pace e ispiri a ciascuno la saggezza e il coraggio necessari per proseguire uniti nella costruzione di un futuro aperto alla speranza». Le sue parole sono state accolte da un lungo applauso.La visita di Berlusconi per Pasqua. Intento ieri nelle zone colpite dal sisma è tornato anche Silvio Berlusconi: il premier ha partecipato alla messa celebrata presso la scuola della Guardia di Finanza a Coppito. «Li tireremo fuori dalle tende» ha dichiarato il presidente del Consiglio. «Mai come in questi giorni, in questi 15 anni - ha proseguito - mi sono sentito orgoglioso di essere italiano». E dall'altare allestito nel cortile, il vescovo dell'Aquila, monsignor Giuseppe Molinari, si è rivolto direttamente a lui: «Noi sappiamo che lei manterrà le promesse. Mi auguro che si ricordi questo amore e che non ci siano polemiche sterili».
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